Bosco Sodi, Galaxia
Arte
Castello di Ama, Località Ama, Gaiole in Chianti, Siena, 53013, Italia
21/06/2025
Sabato 21 giugno 2025 Castello di Ama apre le sue porte per l’inaugurazione dell’opera Galaxia dell’artista messicano Bosco Sodi. Per l’occasione sarà possibile visitare l’intera Collezione Castello di Ama che raccoglie capolavori site-specific dal 1999.
La Collezione Castello di Ama nasce nel 1999 dalla visione di Lorenza Sebasti e Marco Pallanti con una grande opera di Michelangelo Pistoletto. Da quel momento, quasi ogni anno Ama ha accolto alcuni tra gli artisti più importanti del contemporaneo, tra gli altri: Daniel Buren, Giulio Paolini, Anish Kapoor, Louise Bourgeois, Hiroshi Sugimoto, Lee Ufan, Roni Horn, Jenny Holzer, fino alla misteriosa tana di Giorgio Andreotta Calò.
Ogni artista è stato chiamato, come per vocazione, a lasciare che il territorio di Ama gli parlasse e a interpretarlo. Si tratta di un territorio in cui identità, storia, produttività si fanno tutt’uno, per arrivare infine a quello che in termini enologici è definito terroir, un insieme di specificità geografiche e culturali la cui unione è maggiore della somma delle singole parti. Le opere si intessono tanto con l’attività umana quanto con la natura del luogo inserendosi in un contesto lontano e culturalmente definito, tanto dalle installazioni precedenti, quanto da un retroterra storico-materiale. Lo spazio delle installazioni non è allora neutrale, ma è anzi uno spazio che svolge una funzione maieutica insinuandosi nel processo artistico.
Galaxia di Bosco Sodi è situata nell’antica cantina di Villa Pianigiani, una delle tre ville storiche del borgo di Ama. Un luogo inconsueto, in cui il tempo lento dell’affinamento del vino e l’aria sorda ipogeica creano un ambiente caratterizzato da tratti di sacralità e metamorfosi. L’installazione è composta da sei sfere in argilla di circa 80 cm la cui superficie varia tra crepe e bruciature. Al centro completa l’installazione una sfera caratterizzata da una smaltatura in oro.
Bosco Sodi lavora nell’attesa, con pazienza che le cose avvengano, che il mondo muti sé stesso e la materia dell’opera. Si tratta di un processo che allontana l’artista dalla possibilità di controllare l’atto di creazione. L’opera in argilla viene abbozzata nella sua forma sferica ed è poi lasciata ad asciugare per un lungo periodo. In questo tempo la materia subisce dei cambiamenti governati dalle sue caratteristiche interne e da fattori naturali esterni, e allora si crepa, si spezza, può distruggersi. Il risultato è un’opera che non solo trae la sua bellezza dal materiale di cui è composta, ma ne eredita allo stesso modo le fragilità. Si manifesta così come una materia autentica, segnata dai mutamenti imposti dal tempo. In questa concezione, il tempo non è uno sfondo neutrale ma un agente attivo: è nell’attesa, intesa come processo dinamico, che l’opera definisce le sue caratteristiche formali, cromatiche e spaziali.
A livello tematico, il titolo Galaxia può riferirsi a un assetto spaziale che richiama i movimenti planetari. Così come nelle forme delle sei sfere, che assumono una forma geoidale, e nella posizione centrale della sfera dorata. Il titolo non sembra comunque indicare una chiave interpretativa dell’opera, quanto una suggestione che è evocata per opposizione: l’opera si trova infatti sotto terra, in un luogo sui generis fortemente contestualizzato dalla sua funzione.
La ricerca di Bosco Sodi si caratterizza per una sensibilità in cui materia organica e tempo primordiale sono evocati in forme basilari, con una fascinazione per la filosofia giapponese wabi-sabi che lo porta ad accogliere l’imprevedibile, così che gli accidenti naturali del tempo possano rivelarsi come lettura estetica del mondo.
L’opera Galaxia si radica così nel territorio di Castello di Ama, prendendo parte a una riflessione sul tempo, sull’attesa e la pazienza, ma anche sulla memoria, la cultura e la natura. L’impossibilità di determinare un punto fisso, una forma unica, ma anzi testimoniare attivamente la dinamicità e la caducità delle forme organiche e naturali è un concetto alla base della collezione, in cui il lavoro e il lavorare di Bosco Sodi si integrano alla perfezione.