Memorie Sintetiche #1 LOST IN BACKROOMS

Arte, Design

Ex Bar Sport (Piazza Manfredi, Faenza, Granarolo Faentino), Granarolo Faentino, RA, 48018, Italia
20/06/2025 - 21/06/2025

Una mostra tra presenza e sparizione, realtà e finzione, materia e soglia.
All’interno dell’ anteprima di "Arena delle balle di paglia” , “Granarolo Effimero”, festival di arte contemporanea alla sua prima edizione, organizzato dal Museo Diffuso di Granarolo Faentino viene presentata la mostra " Memorie Sintetiche"/ Lost in Backrooms.
Curata da Carlo Chiusi, dottorando in arti visive e moda presso l’università Iuav di Venezia e curatore di eventi e mostre in alcune gallerie italiane. Memorie Sintetiche intreccia narrazione, arte visiva e tecnologia per indagare i confini sfocati tra spazio e memoria.
Il percorso espositivo ruota attorno alle vite inventate, ma profondamente toccanti, di due personaggi granarolesi immaginari: Genziana Ricci, una donna degli anni Settanta che “accudiva i fiori come fossero figli”, e Arturo Bellini, un uomo alla ricerca dell’anima riflessa di un granchio nelle acque della Costa d’Avorio. Le opere d’arte degli artisti Marco Ceroni e Filippo Maestroni saranno affiancate ai loro oggetti personali: lettere, ritratti, frammenti di ceramica e documenti che danno forma a un archivio poetico e inquieto. Non è rievocazione storica ma memoria emotiva costruita, fatta di simulacri che creano senso.
Accanto a questo racconto si affianca poi Lost in Backrooms, un’esperienza di realtà virtuale che proietta il visitatore in un universo digitale parallelo. Le “backrooms” sono luoghi spogli, illuminati da luci al neon, inquietantemente familiari, in cui lo spazio si dilata e il tempo si ferma. È un viaggio nel disorientamento, nella perdita di riferimenti, nella malinconia di posti forse mai esistiti.
Un doppio attraversamento tra corpo e digitale
Tra archivio e installazione, presenza e sparizione, oggetto fisico e ambienti simulati, la mostra invita il visitatore a perdersi in due mondi paralleli. Un progetto espositivo che tocca la soglia tra verità e invenzione, tra ciò che si conserva e ciò che si dissolve.