WE HAVE ZERO VISIBILITY “slabs, tape, notebook”
Arte, Musica, Fotografia, Altro
ARTEMISIA galleria di Belinda Guerriero, via Trieste 13, THIENE, VI, 36016, Italia
18/10/2025 - 31/10/2025
Introduzione
di Belinda Guerriero
We Have Zero Visibility è iniziato ufficialmente ma lentamente nel 2023, quando il musicista e sound designer Andrea Cera, dopo alcuni anni di ricerca nel campo della “Persona Studies,”, ha iniziato a far circolare due brani e un documento di 46 pagine che alludeva a un'ipotetica scena musicale, situata su un altopiano trasformato in una zona di esclusione dopo una catastrofe industriale. Testi e immagini hanno ricostruito ossessivamente i dettagli di questo mondo e hanno fornito lo sfondo per la musica che non si adattava ai generi esistenti, ma che ha trovato una perfetta coerenza all'interno di questo universo immaginario.
Nei mesi successivi, io e Cera abbiamo iniziato a sviluppare un'ulteriore sezione del progetto Zero Visibility, intitolata “slabs, tape, notebook”, che sarà presentata nella galleria Artemisia a Thiene (VI) in ottobre 2025. “slabs, tape, notebook” è un progetto musicale che fa interagire musica, scrittura e arti visive. Per questa nuova fase, Cera mi ha coinvolto, utilizzando alcuni dei miei testi scritti per l'occasione, insieme ad altri profili, tra cui l'editore Ronny Lier, il fotografo Dimitrije Roggero, Mal De Testa Recording Studio, l'artista ceramista Fabio Guerra e la fotografa francese Marie-Laure Cazin.
Nel corso degli anni, We Have Zero Visibility si è materializzato in diversi formati, analogici o digitali, alcuni profondamente immersi nell'universo immaginario che anima la narrazione, altri meno. Tra questi ultimi: un articolo scritto da Cera con il critico d'arte Christophe Kihm, che esplora le basi teoriche dell'operazione ed è apparso nel 2024 sul sito multidisciplinare LINKs-series; e nello stesso anno, un’intervista surreale tra me e Cera, è stata pubblicata su ECHTRAI Journal, una rivista letteraria inglese.
Il progetto gioca con i paradossi e le contraddizioni della POST-TRUTH ERA, immaginando che la musica possa arrivare da un futuro deteriorato (o si proietti in un passato infinito) che tocca così strettamente gli universi disgiunti nel tempo e nello spazio, da risuonare come un artefatto di una realtà concreta e alternativa, ma disumanizzata fino al punto di impedire la sua piena credibilità e identificazione.
La creazione di una singola, lunga "partitura" composta da bozze, schizzi, frammenti di annotazioni musicali, estratti letterari, lastre di ceramica, fotografie e disegni si materializza in un progetto musicale sperimentale che non può essere ricondotto ai formati esistenti. Inchiodato com'è in un piano dissociativo sia nella sovrapposizione che nella coesistenza di numerosi strati temporali, il mondo di Zero Visibility non può adattarsi ai criteri di un'esperienza musicale tradizionale, come una performance dal vivo. E, andando ancora più in profondità, al centro del progetto si nasconde una frattura incurabile della “Musical Persona”, la membrana che normalmente funge da interfaccia tra il sé musicale e il pubblico. Una frattura che condanna il progetto a una lenta e sicura discesa in una morte invisibile.
STATEMENT
«slabs, tape, notebook» è un’opera di music-fiction che ruota attorno alla ricostruzione di una scena musicale mai esistita, presentando documenti visivi, scultorei, testuali e sonori.
«slabs, tape, notebook» può quasi essere considerata come un “concept album”, i cui elementi (musica, testi, immagini, mitologie) sono esplosi in una miriade di frammenti, dispersi in spazi sia virtuali che reali, assecondando i paradossi della "post-truth era".
Otto pannelli in ceramica, un taccuino manoscritto, una serie di foto e di documenti scritti sono accompagnati da un paesaggio sonoro, e creano un'immagine opaca, polverosa ed incompleta di un universo non immediatamente visibile.
CONCEPT
Il progetto è il terzo episodio del ciclo «We Have Zero Visibility», sviluppato inizialmente da Andrea Cera e Christophe Kihm (critico d'arte, professore alla Haute Ecole d'Art et de Design di Ginevra, curatore indipendente), per esplorare le forme della crisi e dissoluzione della “Musical Persona” (il complesso di forme in cui si incarna il rapporto tra musicista e pubblico) nella cultura digitale.
La mostra coesiste con la pubblicazione di un EP con lo stesso titolo, per l'etichetta tedesca di musica sperimentale Adventurous Music.