Flux
Arte, Arti Performative
Eden Project Bodelva Road Cornwall PL 24 United Kingdom, Cornwall , St Blazey, UK, pl242sg, United Kingdom
15/07/2017 - 15/07/2018
La Storia dell’uomo ha sempre girato intorno a due sentimenti: la paura del nuovo ed il coraggio di esplorarlo, cioè l’idea terribile del precipizio dopo le colonne d’Ercole e l’eroe che le varcò alla ricerca di nuovi mondi. Ognuno di noi è chiamato a reggere il timone della propria vita, in un oceano di cambiamenti e di trasformazioni dove l'energia e la materia mutano, si fondono, crescono e muoiono.
Da sempre in noi umani prevale la paura e lottiamo con questa forza che ci sembra ostile, costringendoci a vivere nel passato. La complessità del contemporaneo ci richiede con urgenza l’adattamento alla “mutazione continua”. Oggi è doveroso sentire la metamorfosi in atto e ciò che potremmo diventare, ogni momento va vissuto come un’altra occasione di vita, come se potessimo nascere ancora una volta.
I segni di questi mutamenti sono sempre più evidenti, bisogna cercare la forza e le idee per affrontarli, studiando il nostro passato, alle origini della civiltà.
Senza radici non si vola (cit. Bert Hellinger), impariamo a cambiare, guardando al passato, custode delle chiavi necessarie per interpretare i nuovi linguaggi.
L’opera FLUX ci indica l’urgenza dei cambiamenti visualizzando in modo sintetico la possibilità di invertire un processo vitale.
La grafica mostra l’allegoria dell’albero che ruota: dove le sue parti profonde, si trasformano in germogli e la chioma torna al terreno invertendo la sua funzione. Le radici, che prima penetravano il terreno, prendono il posto delle fronde, irrorandosi di luce e calore, mentre i rami, precedentemente protesi verso l’alto vanno a nutrirsi di acqua e minerali.
Attingere dunque acqua, sali, luce da tutte le parti della pianta indistintamente.
Un simbolo essenziale e sintetico che ci indica un futuro difficile e impegnativo dove la nostra resilienza sarà messa a dura prova.
Una metafora degli opposti o teoria dei contrari (Polemos, Eraclito) secondo la quale le parti grezze e scure velano la luce, mentre quelle aeree custodiscono sostanze rivolte all’abisso ctonio. La simbologia cinese riassume tale concetto nell’antica rappresentazione del tau.
L’artista pertanto ci spinge ad indagare soluzioni con logiche opposte anche traumatiche ma rivelatrici di un possibile rinnovamento fisico-spirituale.
La scienza non basta, qualcosa richiede il superamento di essa per il nostro benessere. Mentre siamo abituati a cambiamenti fisici si fa ancora fatica a credere che riequilibrando il piano eterico si possa incidere anche su quello fisico.
Se è vero che ignorando le proprie radici non si vola, disconoscere quelle psico-spirituali ci impedisce di, modellare la nostra materia. Ci muoviamo con una certa sicurezza nella sostanza fisica, perlomeno in ciò che di essa conosciamo; le cose si complicano quando si valica il confine verso quanto non è così facilmente misurabile, soprattutto con riferimento a ciò che le culture hanno cercato di identificare come ‘spirito’.
Questa straordinaria opera d’arte ipotizza la necessità di rinascita secondo un percorso ben preciso, l’immagine in formato Instagram verrà visualizzata da una pluralità di fruitori ciascuno dei quali porterà nell'atto di fruizione le proprie caratteristiche psicologiche e fisiologiche, la propria formazione ambientale e culturale. Questa opera simbolo sarà taggata, condivisa, bannata, posseduta, copiata e commentata nel mare della rete che la custodirà per l’eternità.
Aldo Pe