Astrazione figurativa
Arte
Via di S. Agostino 11, presso la galleria della Biblioteca Angelica, Roma, Roma, 00186, Italia
30/11/2019 - 21/12/2019
La Galleria Honos Art presenta, all’interno del ciclo di mostre OFF SITE, l’esposizione di pittura dal titolo “Astrazione figurativa” dell’artista iraniana Marjan Fahimi.
Non di rado l’arte figurativa viene associata comunemente alla realtà, al visibile mentre l’arte astratta è di solito associata al pensiero, al mondo interiore dell’artista. Oggi, per molti critici, curatori, galleristi e collezionisti l’essenza dell’arte non risiede più nella rappresentazione/raffigurazione della forma ma nell’atto dell’intelletto.
La mostra odierna si muove, quindi, alla ricerca di un aequilibrium, crediamo, riuscito anche se non facile tra le due visioni spesso contrapposte nella storia recente dell’arte. E la risposta ci arriva da una terra lontana, l’antica Persia. Le opere di Marjan Fahimi parlano di un grande lavoro di ricerca stilistica unita a una tecnica esperimentale, per lo più stratificata, che si inserisce nel solco di artisti iraniani con valenza internazionale che hanno smosso le acque come Marcos Grigorian (1925-2007), Shirin Neshat (1957), Monir Shahroudy Farmanfarmaian (1922-2019), Faramarz Pilaram (1937-1982), Parviz Tanavoli (1937), Massoud Arabshahi (1935-2019), Charles Hossein Zenderoudi (1937), Aydin Aghdashloo (1940), Parastou Forouhar (1962), Reza Aramesh (1970), Abbas Kiarostami (1940-2016), Sadegh Tirafkan (1965-2013), ecc.
Marjan Fahimi si immette in questa linea di profondo rinnovamento dell’arte contemporaneo persa portando in dote il concetto di sintesi tra l’essere astratto e il raccontare figurativo in uno dei tanti supporti dove vivono e si muovono le sue opere. L’artista è riuscita ad arrivare al complicato sunto di un doppio racconto tra astratto e figurativo, tra il disegno in apparenza veloce di idrometeore e le emozioni che queste masse atmosferiche trasmettono all’intelletto dell’artista. Nuvole animate di forme evolute attraverso un’uso sapiente della materia, talvolta accentuata e tal volta diluita, che parlano di fisicità tangibile unita ad una multiforme dimensione spirituale.
Marjan Fahimi adopera in prevalenza il blu in quanto colore immateriale, spirituale, trascendente. Il Blu Marjan è un agorà ideale per l’incontro e le intuizioni tra l’astratto e il concettuale, tra la poesia e la figura che la sua opera plastica fonde e congiunge così bene fino a creare un tutto organico. Una sintesi magica, giudicata impossibile ma che si avvera nella sua pittura, nella sua astrazione figurativa a riprova della vivacità e contemporaneità dell’arte iraniana. Le emozioni della memoria segnano, quindi, il punto d’incontro tra essere e avere, tra spiccare il volo e volare, tra desiderare e accadere, tra vivere e sognare.