Parteno ‘e Bastiménte.

Arte

Castel dell'Ovo - Sala delle Carceri, Via Eldorado 3, Napoli, Na, 80132, Italia
15/12/2019 - 26/01/2020

Mostra personale "Parteno 'e bastiménte", di Stefania Raimondi e Angela Colonna al Castel dell'Ovo, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. Le artiste hanno elaborato una installazione visiva e sonora site specific per la Sala delle Carceri, che fonde pittura, racconti sonori, soundscape. Prorogata sino al 26 gennaio 2020.
Una zattera in mezzo al mare, Megaride, su cui sorge uno dei castelli più antichi di Napoli, Castel dell'Ovo. Sotto di esso un ventre in tufo, la Sala delle Carceri, luogo pieno di fascino e mistero. Fra queste pareti riecheggiano la Storia, quella dei libri, quella dei miti, quello della Sirena Partenope che narra di come in questo luogo venne sepolta, ma anche le storie di gente comune, di napoletani, stranieri e migranti. Persone che hanno vissuto a Napoli una vita intera e persone che ci sono rimaste solo un giorno portandosene però un pezzetto nel cuore. Storie che nessuno conoscerà mai, che non hanno volti e non hanno nomi.

L'istallazione site-specific “Parteno 'e bastiménte” di Stefania Raimondi e Angela Colonna unisce tutte queste storie: quelle vere, quelle inventate, quelle dei grandi personaggi, quelle delle piccole persone. Fra immagini che affiorano, incise su gessi, legni e cartoni e suoni lontani di musiche antiche, lingue che si intrecciano, rumori del quotidiano, la mostra è un percorso attraverso cui perdersi nel più profondo e insondato senso dell'essere napoletani. L'installazione si compone di trentasette tavole di medio formato (incisioni su gesso, carboncino e olio su tavola), ogni opera racconta un'emozione, un gesto, una pausa, un momento vissuto. Complementare è il paesaggio sonoro, polifonia di suoni, racconti, voci, raccordati da un antico canto, che fa da filo conduttore al percorso espositivo e crea un dialogo ideale con il luogo, le carceri, rendendolo parte integrante dell'opera stessa.

“La mostra è un viaggio interiore” – spiega Stefania Raimondi – “si invita il fruitore ad entrare in un mondo in cui il vissuto personale, della città e delle persone si compone nel mosaico le cui tessere compongono figure che lentamente emergono dal supporto e con esso collaborano.”
“Per questa mostra ho realizzato un intervento sonoro site specific sul soundscape di Napoli” – prosegue Angela Colonna – “Nonostante la “polirumorosità” rappresenti ormai la tonica acustica persistente delle nostre città occidentali, legata al traffico e all'inquinamento di aerei e motori in genere, ogni luogo conserva ancora delle sue sonorità peculiari, un suo paesaggio sonoro identitario”.
Una composizione di field recordings, registrazioni effettuate sul campo, rumori ambientali, schiamazzi di ragazzini, vociare di uomini e donne, interviste, accenni di musiche e canti, elaborati e montati digitalmente, compongono il “quadro sonoro” che costituisce l'intervento di sound art dell'artista che vive e lavora a Venezia. “Alla sovrapposizione materica e alla stratificazione di segni e significati delle tavole pittoriche di Stefania Raimondi fa eco la stratificazione delle tracce sonore: dal flusso polifonico e polirumoroso del paesaggio sonoro emergono qua e là frammenti di racconti, parole significanti, sciabordii carezzevoli del mare attorno al castello, intrecciati ad una antica melodia, fil rouge che tutto accoglie ed armonizza e che riattiva memorie acustiche collettive”.

Il lavoro delle due artiste è da considerarsi quindi di valenza unica, imprenscindibile dallo spazio in cui sussiste: la sala delle Carceri e, più ampiamente, il Castel dell'Ovo e l'isolotto di Megaride.