mostra “Maruzza B. Michiel. Nuovi totem e altri Innesti”

Arte

venezia palazzo Contarini Polignac Magazzino Gallery Dorsoduro, venezia, VE, 30123, Italia
08/02/2020 - 29/02/2020

MARUZZA
NUOVI TOTEM E ALTRI INNESTI
a cura di
FLORIANA DONATI

8-29 febbraio 2020
Magazzino Gallery di Palazzo Contarini Polignac
878 Dorsoduro - Venezia
Da lunedì a venerdì 15:30 – 19:30, sabato e domenica 11:30-19:30
Vernissage, sabato 8 febbraio ore 11:00 con la partecipazione di Carlo Presotto, voce recitante

La mostra “Nuovi totem e altri innesti” ripercorre, in forma di installazione site specific, le tappe salienti della ricerca di Maruzza, artista veneziana , ispirata al bisogno di ricomporre l unità di una Natura intesa come metafora dello spazio esistenziale, indissolubile tra esterno e interno, una sorta di nastro di Möbius. Allestita dal 8 al 29 febbraio 2020 nel Magazzino Gallery di Palazzo Contarini Polignac a Venezia, città simbolo della fragilità per il suo rapporto con la natura, la mostra segna l’avvio del progetto culturale “TERRACIELO. Vivere l’Antropocene”, finalizzato a stimolare, attraverso il linguaggio dell’arte, una riflessione sul rapporto tra Arte e Natura, che sarà il tema di una serie di altre specifiche mostre itineranti, in forma di work in progress, in diverse città d’Italia e d’Europa, con l’apporto di opere di differenti artisti contemporanei, in un viaggio che si snoda via via fino alla esposizione collettiva finale di ritorno a Venezia, sintesi dell’esperienza raccolta.
Tra memoria, tensione e immaginazione, Maruzza ci restituisce con le sue installazioni floreali, con le sculture (Vasi , Totem e Nature umane) e le Fotografie in bianco e nero un’idea di Natura (vegetale animale minerale) in cui è l’archetipo a fornirci una rinnovata consapevolezza dell’esistente rivelando che l’azione umana non opera in opposizione o a tutela della natura, ma all’interno di essa.

L’Antropocene è la ipotetica attuale era geologica, portata alla ribalta della comunità scientifica dal Nobel per la chimica Paul Crutzen nel 2000, che segnerebbe la fine dell’Olocene e dei 12.000 anni di equilibrio climatico di cui ha goduto il pianeta dopo l’ultima era glaciale, in cui la specie umana proprio per aver concepito il rapporto Natura Cultura in termini di opposizione, ergendosi al di sopra (antropocentrismo) delle forme di vita che popolano questo pianeta sarebbe divenuta agente geologico, ovvero il principale fattore di trasformazione e corruzione delle condizioni ambientali terrestri, al punto da modificare la struttura della Terra alterando i cicli ecologici di tutte le specie naturali e mettendone in discussione esistenza ed evoluzione.