Cinema, Città, Architettura
Arte, Cinema, Architettura
Università Suor Orsola Benincasa, CRIE, via Suor Orsola, 10, Centro di Ricerca sulle Istituzioni Europee, Napoli, Italia, 80135, Italia
04/12/2020 - 17/12/2020
inema Città e Architettura- Il linguaggio della città
Da Garrone ad Ozpetek, dalla Napoli velata alla Tel Aviv di Nissim Dayan: il linguaggio della città attraverso il cinema
Una lettura semantica dell’architettura della città attraverso la scenografia cinematografica. È l’obiettivo scientifico della sesta edizione della rassegna di “Cinema, Città e Architettura”, ideata e promossa dal CRIE, il Centro di Ricerca sulle Istituzioni Europee dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, diretto da Francesco De Sanctis. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Laboratoire, ACS, Architecture, Culture, Societé, dell’Ecole Nationale Superieure d’Architecture Paris -Malaquais e con il DiArc, Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Il linguaggio della città è il tema conduttore di sei incontri interdisciplinari che mettono in relazione il cinema con la città: una lettura iconografica della città attraverso l’architettura utilizzata dalla mdp come ambientazione reale o fantastica.
I fenomeni urbani che caratterizzano la città sono denotati spesso da numerosi neologismi: città globali, spreadcity, smartcity, simulacri, patchwork urbani... La semantica ricorrente si serve di metafore e allegorie per fare riferimento a eventi geografici, storici, sociali e politici che provocano, in diverse fasi di generazione e ri-generazione, un continuo sovrapporsi di ‘rivoluzioni urbane’. Ma la città - come scriveva Roland Barthes - è essa stessa un discorso: «la città dove ci troviamo parla ai suoi abitanti, semplicemente abitandola, percorrendola, guardandola».
Ecco cosa si intende per ‘linguaggio della città’: un linguaggio che ci descrive, connota la città, così come si dice che esiste un linguaggio cinematografico o un linguaggio dei fiori, un linguaggio senza metafore e senza elencazioni simboliche. Questo è possibile se si compie rispetto alla città, un discorso di senso, andando a cercare, come suggeriva Roland Barthes, nei segni e nei significati più ‘puri’ che ciascuna struttura urbana può evocare. Quest'analisi è compiuta attraverso il film, in cui la città, come testo e come narrazione, ci svela segni, funzioni e significati. Ogni film scelto per ciascun incontro è presentato da un relatore. Architetti sociologi, storici dell’arte, ne discutono con il pubblico e con una platea completamente in remoto, su una piattaforma internazionale su cui la città parla e fa parlare di sé.
L’iniziativa è partita con gli ‘spettri’ della scenografia di Castel Volturno usata da Matteo Garrone in Dogman per discutere anche del ‘miraggio’ del progetto “Villaggio Coppola”, il sogno della Dubai campana, insieme con Orazio Carpenzano, direttore del Dipartimento di Architettura e Progetto dell’Università degli Studi di Roma “Sapienza”. Fino al linguaggio della cinematografia israeliana: il conflitto più aspro della storia nella Tel Aviv di Nissim Dayan in Light of Nowhere, una dura e spietata falciatura dello stereotipo socio politico degli anni Settanta nel territorio israeliano, quando Tel Aviv non era ancora ‘città bianca’, non era ancora stata del tutto ‘invasa’ dall’architettura europea del Bauhaus.
Si continua giovedì 10 dicembre in un seminario ancora in remoto, con una discussione sul sequel dei registi Ila Beka e Louise Lemoine: Homo Urbanus, 2019.
Un progetto a lungo termine, un giro di flanerie, come l’avrebbero definito qualche secolo fa, attraverso dieci città in dieci film diversi, tra Napoli, Venezia, Roma ad esempio. Un itinerario perfetto che ci riporta oggi al rapporto uomo-città, corpo – spazio. Ora più che mai questo film scelto ci pone con occhi vergini dinanzi a quegli spazi urbani la cui conquista in tempo di lockdown si trasforma in una disfatta crudele e avvilente: la città ci parla, chiama i suoi abitanti metafisicamente e assolutamente isolata.
In diretta streaming su www.facebook.com/unisob
Programma completo della rassegna su www.unisob.na.it/eventi