NO_PLACEMENT
Arte
piazza castello,1, Oderzo, TV, 31046, Italia
10/03/2021 - 10/05/2021
Dopo il progetto speciale alla "55. Esposizione Internazionale d’Arte. La Biennale di Venezia", il PREMIO FUNARTE PER L’ARTE CONTEMPORANEA, la personale al MAXXI di Roma nel 2015-2016, il Complesso del Vittoriano di Roma, al MUBA (Museo di Belle Arti) di San Paolo, Museo Nazionale della Repubblica di Brasilia e altre prestigiose sedi in Italia e all’estero, CÉSAR MENEGHETTI presenta l’opera/processo NO_PLACEMENT
alla galleria creArte di Oderzo (TV)
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Anteprima: 10 marzo 2021, ore 17
Fino al 10 maggio 2021
galleria creArte - Mondo
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Niamey, Keita, Hanoi, Hong Kong, Venezia, Roma, Recife, San Paolo sono alcuni degli “altrove” attraversati da César Meneghetti. Attraverso la sua lente, le immagini diventano percezione di un paesaggio inesistente e indagano la dimensione della “dislocazione” attraverso la creazione di una nuova realtà antropo-geografica speculare e opposta alla globalizzazione. L’opera THIS_PLACEMENTS – premio Funarte per l’arte contemporanea - composta da quattro video combinati in sequenza ed in proiezione continua diventa in questa nuova fase post-pandemia, un’unica immagine virtuale, un NO_PLACEMENT. Quatto o più città, viste simultaneamente, diventano metafora di una rotta immaginaria in cui la distanza spazio-temporale si annulla attraverso la narrazione audiovisiva creando un “non-luogo” individuale e al contempo collettivo. Un iper-non-luogo, una realtà ormai virtuale evocata dal modo d’uso della tecnica e dell’immagine. Est, Ovest, Nord e Sud acquistano una nuova dimensione, le aree urbane, le persone, i dettagli si sovrappongono in strati successivi, fino a diventare puro flusso.
SIMONETTA LUX: “Nella sua ricerca, César Meneghetti riesce così ad attribuire dignità di linguaggio a singole tracce, frammenti, narrazioni, fulminei parallelismi di mondi lontani e contrapposti. Il suo sguardo, grazie alla sua condizione nomadica ed emigrante che egli condivide con artisti e uomini di questo mondo globalizzato, intercetta vibrazioni ed inquietudini universalizzandole”. È questa condivisione che gli consente, accanto all’eccellenza formale tesa ai limiti dell’astrattismo del suo lavoro, di non perdere mai di vista il “soggetto”, mai escluso, anche se silenzioso nelle sue opere. Anzi, “assistiamo a un ritrovamento del centro, un centro che si sposta continuamente, un centro nomadico, in un intreccio infinito di individui, luoghi o contesti [...]. La componente etico-critica diventa il nuovo protocollo dell’arte. Una nuova soggettività senza espressione ma con sapienza”.
NO_PLACEMENT è anche titolo di una serie di lavori avviati nel 2001 da César Meneghetti in Italia: SENZA TERRA, MONTAGE, FRAMES e anche i nuovissimi QUARANTINE LOOP (2020), e l’istallazione video NO_PLACEMENT (2021). Lavori sul Nomadismo esistenziale e appartenenza, sul viaggio e la “dislocazione” che con la perdita dell’oriente, sono il frutto all’incapacità di venire a termini con la propria condizione esistenziale quando essa viene privata dei propri riferimenti assunti come certezze indiscusse, assiomatiche. Nella pandemia il dialogo si tramuta in un NO_PLACEMENT.
Nella stasi forzata di un “isolamento fiduciario” in cui il viaggio, il nomadismo sono resi improvvisamente impossibili nell’ennesima frattura, l’azione diviene puramente digitale e domestica, ultimo ed estremo modo per rompere, attraversare le frontiere, cercando un contatto reale, con il non-luogo nomadico, con il paesaggio digitale inesistente. Il flusso simbolico fissato in pigmenti minerali su allumino si trasforma in una polaroid dalla memoria lontana che cattura il reale come un eterno presente.