Visioni Periferiche. Solo show Pierre David Cavallari
Arte
via dei Salumi, 53 Trastevere, Roma, RM, 00153, Italia
03/09/2021 - 20/09/2021
Venerdì 3 settembre Up Urban Prospective Factory è lieta di presentare “Visioni periferiche”, solo show dell’artista Pierre David Cavallari a cura di Marta Di Meglio. L’opening si svolgerà nella nuova sede romana del progetto Up Urban Prospective Factory a Trastevere in Via dei Salumi 53.
Dopo l’esperienza nella sede di Tor Pignattara che ha suscitato un forte interesse verso l’artista, la curatrice propone, dopo poco più di due mesi, una nuova esposizione dedicata alle opere di Pierre David Cavallari. La mostra si articola attraverso opere inedite realizzate appositamente sotto una forte spinta motivazionale di libertà. Pierre David Cavallari, artista e architetto classe 1969, con “Visioni Periferiche” riporta in auge la tecnica dell’acquerello per creare paesaggi di Roma totalmente distanti dalle classiche vedute, dove la realtà urbana sveste i panni di un paesaggio anonimo che fa da sfondo alla vita dell’uomo e diventa protagonista.
Ecco che allora le opere in mostra ci raccontano di periferie sempre troppo lontane dal centro, di angoli nascosti e dimenticati, di intrecci di strade e di selve di antenne sui palazzi, tutti sapientemente resi con un tratto veloce ed espressivo e un uso del colore che alterna toni freddi e caldi. I paesaggi di Pierre sono quelli che si rivelano alla sua coscienza, attraverso uno sguardo profondo, senza giudizio, egli non si limita a riportare ciò che vede ma svela quello che siamo attraverso il racconto di ciò che ci circonda. La natura che si accosta a insegne pubblicitarie, monumenti abitati solo da giornali svolazzanti, tutto contribuisce a far emergere un fascino particolare e a ricreare uno stile riconoscibile in una visione della realtà oggettiva trasformata dal suo personale punto di vista.
Cavallari, attraverso i suoi lavori, accompagna l’occhio dello spettatore a soffermarsi su ogni minimo dettaglio realizzato per rendere al meglio il racconto polifonico della città fatto di immagini e non di parole. L’assenza di personaggi umani, quindi, porta l’osservatore a focalizzare la propria attenzione sui numerosi particolari favorendo così un’immedesimazione di se stesso nei luoghi rappresentati e riconosciuti.
Scorci deserti che sembrano abitati solo da luce e suoni ma intrisi di umanità, rievocano atmosfere metafisiche. Il mondo delle cose e le architetture fanno emergere la poesia laddove sembra essere praticamente assente ribaltando così la prospettiva di un osservatore distratto che connota, la maggior parte delle volte, questi luoghi come desolati. Nelle sue opere, quindi, i luoghi si trasformano in uno spazio dove è possibile trovare la bellezza e dar vita ad una personale e rivoluzionaria visione artistica.