“EPIFANIE”
Fotografia
via Andrea Solari 23, Milano, Mi, 20144, Italia
16/02/2018 - 14/04/2018
“EPIFANIE” è il titolo della mostra risultato della seconda edizione del “Laboratorio Irregolare” di Antonio Biasiucci, che si inaugurerà il 15 Febbraio alle ore 18.00 presso la bottega di Cecé Casile a Milano. Gli otto giovani fotografi del LAB 02, Pasquale Autiero, Ciro Battiloro, Valentina De Rosa, Maurizio Esposito, Ivana Fabbricino, Vincenzo Pagliuca, Valerio Polici e Vincenzo Russo esporranno alcune fotografie prodotte durante il laboratorio. LAB/per un laboratorio irregolare è un progetto di Antonio Biasiucci, nasce nel 2012 per rispondere all’esigenza di creare un percorso per giovani artisti, completamente gratuito, in cui trasmettere un metodo di costante approfondimento e critica del proprio lavoro. Dopo l’esperienza della prima edizione del “laboratorio irregolare”, il progetto è proseguito intorno a un tavolo, nello studio di Antonio Biasiucci a Napoli, per oltre due anni, in cui si sono incontrati i giovani artisti e il fotografo per raccogliere, condividere e sviluppare i loro lavori il progetto applica dunque i metodi teatrali di Antonio Neiwiller alla fotografia. Non si tratta di una scuola in senso stretto, ma di un percorso dove l’azione didattica diventa un’azione di esistenza e dove la formazione non è fine a se stessa ma diviene, come scrive Leo de Berardinis: lo stimolo a solleticare corde interne del pensiero e dell’emozione, affinché diventino delle epifanie pure e scarnificate.Per questo i lavori del laboratorio irregolare sono sempre “Epifanie” dal contenuto e dalla forma eterogenea. Sguardi autonomi, guidati da un unico metodo, che mette insieme otto esperienze di vita e ricerche fotografiche diverse. Così Pasquale Autiero racconta delle contraddizioni inguaribili del Sud tra il sacro e il profano, Ciro Battiloro dell’umanità che popola il Rione Sanità a Napoli, Valentina De Rosa di persone affette da grave disabilità, Maurizio Esposito di una geografia dell’anima, Ivana Fabbricino della percezione del sé attraverso l’autoritratto, Vincenzo Pagliuca di case ai margini dello spazio, Valerio Polici di un viaggio nel proprio immaginario, Vincenzo Russo della “riproducibilità dell’opera d’arte.