La forma della verità. Opere di Antonio Del Donno dal 1958 al 2010. Grande esposizione a Roma dei lavori dell’artista beneventano
Arte
Viale Mazzini 1 , Spazio Plus Arte Puls, Roma, RM, 00195, Italia
19/04/2023 - 10/05/2023
LA FORMA DELLA VERITÀ
Opere di Antonio Del Donno dal 1958 al 2010
Grande esposizione a Roma dei lavori dell’artista beneventano
Si inaugurerà mercoledì 19 aprile, alle ore 18.00, negli spazi della Galleria d’Arte “Plus Arte Pulse” di Roma, in viale Mazzini n.1, una grande retrospettiva dei lavori di Antonio Del Donno, l’artista beneventano le cui opere ultimamente stanno riscuotendo sempre più consensi da parte di critici e collezionisti.
La mostra, della durata di tre settimane, fino al 10 maggio 2023, ed è a cura del critico Gianni Garrera ed è organizzata da Laura Mantovi, Francesca Barbi Marinetti, Rita Pedonesi – archivio Ennio Calabria, Marcello Persica, Roberto Porcelli, Gino Rossi Paola Valori. L’evento sarà l’occasione per conoscere una serie di opere scelte del grande artista beneventano, realizzate dal 1958 al 2010, comprendente dipinti, sculture e gli ormai famosi “Vangeli”, le tavole di legno recuperate che riportano con caratteri stampati a fuoco versetti del Vangelo.
La serata dell’inaugurazione, che sarà aperta da un aperitivo di benvenuto, prevede l’intervento della cantante lirica Emmanuelle D’Alterio, che intratterrà gli ospiti, oltre alla presenza di collezionisti, galleristi, critici e giornalisti.
Saranno anche presenti rappresentanti del comitato scientifico dell’Archivio Antonio Del Donno, il procuratore Alberto Molinari e volti noti del mondo della cultura, della moda, dello spettacolo, dello sport, della finanza, delle forze armate e del mondo ecclesiastico. Verranno effetuate, inoltre, riprese televisive della serata da parte della rete privata Arte Ora TV, con la presenza del conduttore televisivo Roberto Porcelli. L’esposizione permetterà al pubblico di avere una conoscenza più estesa delle opere di Antonio Del Donno, un artista che non amava pubblicizzarsi, ritenendo che le sue opere dovessero essere destinate soltanto ai musei e ai luoghi pubblici, ma che il tempo ha fato comunque conoscere e affermare come uno dei rappresentanti più illustri dell’arte contemporanea italiana.