La Rosa e il Rasoio: NO MGF

Arte, Fotografia, Altro

Via Galileo Galilei 53, Roma, RM/Italia, 00185, Italia
06/12/2023 - 19/12/2023

L’Associazione Spartacus gruppo CentroInverso – Presidente Sandra Di Coste
presenta la mostra collettiva d’arte
La Rosa e il Rasoio: NO MGF
a cura di Antonio E.M. Giordano
con il patrocinio del Municipio Roma I Centro – Roma Capitale
e con il patrocinio dell’AEREC – Missione Futuro
Inaugurazione mercoledì 6 dicembre ore 18­20 Ingresso libero
Casa del Municipio Roma I Centro, Via G. Galilei 53, Roma
dal 6 al 19 dicembre 2023 ore 9­13; 14­18 (chiuso mercoledì mattina)
Lorenzo Attolini, Tomaso Binga, Floriana Celani, Lea Contestabile, Sandra Di Coste,
Suida Dushi, Yvonne Ekman, Stefania Fabrizi, Katherine Krizek, Patrizia Molinari,
Annalisa Pitrelli, Giulia Ripandelli, Suzanne Santoro, Barbara Schaefer, Silvia Stucky,
Marilena Sutera, Patrizia Trevisi.

Secondo l’OMS 130 milioni di donne nel mondo avrebbero subito MGF e ogni anno 3 milioni di bambine sono
a rischio di subirne.
Nel 2023 4,3 milioni di ragazze sono a rischio di MGF perciò la mostra La Rosa e il Rasoio: NO MGF intende
sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale contro questo fenomeno – al seguito delle attiviste ritratte
in mostra da Katherine Krizek – e sollecitare la lotta contro questa pratica disumana e la promozione delle
iniziative volte all’abbandono di queste violazioni dei diritti della donna e delle bambine.
Le artiste italiane e internazionali e giovani emergenti (Lorenzo Attolini, Suida Dushi, Annalisa Pitrelli) invitati
dal curatore Antonio Giordano esprimono con stili e tecniche eterogenee e miste – pittura tradizionale e digitale, grafica, scultura e fotografia ­ la solidarietà a questa condanna.
Dalle decane femministe Tomaso Binga (pseudonimo di Bianca Pucciarelli Menna) e Suzanne Santoro alle docenti di Accademie di Belle Arti (Floriana Celani, Lea Contestabile, Sandra Di Coste, Patrizia Molinari, Marilena
Sutera), alla scultrice e musicista Yvonne Ekman alle Fiber artist Giulia Ripandelli e Patrizia Trevisi alle statunitensi Barbara Schaefer e le già citate Krizek e Santoro, alle romane ma con esperienze espositive internazionali Stefania Fabrizi e Silvia Stucky.
Testi in catalogo di Marie­Eve Gardère psicoterapeuta e Nicoletta Romanelli psicologa e criminologa.
In comune, con allusioni, simbolismi e metafore, stimolano la riflessione sul dolore e sulla necessità di proteggere i diritti delle bambine.
Marie­Eve Gardère:
Il pensiero è un mezzo di lotta sociale. Non che gli artisti presenti in questa mostra nelle loro opere facciano
politica, sarebbe come dice Stendhal “volgare come un colpo di pistola durante un concerto”. La loro opera
è invece tutta tesa verso questo resistere sempre, di cui parla Albert Camus. “Una tela può urlare” (Picasso)
Nicoletta Romanelli:
La modestia e la virtù, la maternità e la verginità si sagomano sul corpo delle donne come gabbia che costringe
e che annichilisce l’essenza pura, passionale e selvaggia del Femminino, per citare Jung. Le mutilazioni genitali
femminili rappresentano una gravissima forma di violenza di genere, che necessita di essere conosciuta e riconosciuta in quanto portatrice di urla silenziose di donne sofferenti, la cui identità di donna è soffocata e repressa da mani femminili che armeggiano su di loro con strumenti rudimentali (frammenti di vetro, forbici,
lamette…) in nome di una presunta sorellanza.
Il rasoio recide la rosa nel suo fulgore perché si strappa alla bambina, che diventa donna attraverso lo stupro
dell’anima, la sua essenza più intima e piena.
Casa del Municipio Roma I Centro, Via G. Galilei 53, Roma
Tel. 348 713 7975