TERRA, FUOCO, SCULTURA
Arte
GULLIarte, Via Nostra Signora dell'Olmo 5/7/9, Savona, SV, 17100, Italia
06/07/2024 - 15/09/2024
ADRIANO LEVERONE – TERRA, FUOCO, SCULTURA
Adriano, nella sua vita di uomo, ha abbracciato l’Arte in maniera totale, donandole ogni sua forza, con fedeltà e tenacia incondizionate.
Per farlo, si è servito di quei mezzi formidabili che la natura gli ha offerto: la terra e il fuoco. Nelle cose e negli oggetti che Adriano Leverone ha pensato, costruito e lasciato, ci accorgiamo di trovarci di fronte a dei testimoni immutabili e lucidi di processi creativi inusitati, di sfide immense, di tensioni e tenzoni vinte con armi umane apparentemente fragili, in realtà temprate dalla volontà ferrea e consapevole dell’artista, dalla fedeltà assoluta alla Bellezza, alla fatica continua accettata e consumata.
La sua capacità progettuale, di forme e volumi pensati nella scala del “grande”, architettati in modo sapiente, ritmati da contrappunti di pieni e di vuoti estremamente concisi, netti ed espliciti e dall’uso sapiente dell’avvicendarsi di forme concave e convesse. E come non parlare delle superfici: materiali eterni, come il grés ad altissima temperatura o il bronzo o il granito o il marmo, trattati con rigore espressivo controllatissimo, fino a rappresentare epidermidi definite e riconoscibili, scorze ruvide, chiazzature timbriche, ora scabre e ora lucidissime, in una sinfonia anche cromatica che va dai toni calmi e caldi di smalti chiari, fino a scuri d’ardesia o di basalto, passando per concrezioni inaspettate e scandite dai gialli alle ocre, a certi azzurri così delicatamente poetici.
Uno scultore ceramista di grande caratura internazionale, la lezione che ci viene impartita da Adriano Leverone è quella di un coraggio che non dispera, che partendo da un pensiero scaturito dalla natura o dalla storia, è capace di dare vita a forme che sintetizzano tale pensiero e lo rendono universale, ricevibile da chiunque di quel pensiero può legittimamente impossessarsi e leggere ora un personaggio, ora uno scudo, una tartaruga, un fiore o un frutto. Ma non, beninteso, in senso naturalistico.
La realtà, per Leverone, è allusiva e simbolica, sempre rispettosa dell’ordine formale e conscio della percezione visiva o tattile di chi guarda o accarezza la scultura.
(Testo tratto dalla presentazione dell'artista Sandro Lorenzini della mostra “Terra, fuoco, scultura” - Galleria GULLIarte - Savona).