Prima Opera della Residenza d’artista “RADICI – RRËNJËT” in Arbëria: Un Viaggio nelle Radici della Comunità Arbëreshe del Crotonese

Arte, Arti Performative, Fotografia, Altro

via Plebiscito 1, Pallagorio, KR, 88818, Italia
27/08/2024 - 31/12/2024

Pallagorio, 27 agosto 2024 - La residenza d’artista "RADICI - RRËNJËT" ha visto la sua prima opera prendere forma in Arbëria, coinvolgendo profondamente la comunità arbëreshe del crotonese grazie al lavoro del duo artistico Ucci Ucci, e a cura di Luana Leo, laureanda all’Accademia di Belle Arti di Roma.

**Installazione video: "Duhen drut të bëhet zjarri - Serve legna per fare il fuoco"**

L'opera, dal titolo evocativo "Duhen drut të bëhet zjarri - Serve legna per fare il fuoco", è un'installazione video che esplora la cultura e l’identità della comunità arbëreshe di Pallagorio. Attraverso tre video, l'installazione affronta temi come lo spopolamento, la siccità culturale e la possibile perdita del patrimonio, sia materiale che immateriale, di questa antica comunità.

I video presentano tre paesaggi simbolici: fuoco, terra e acqua, utilizzati come sfondo per rappresentazioni rituali tipiche della cultura arbëreshe, tra cui il ballo, il canto e il suono delle campane. Questi elementi naturali diventano metafore potenti delle sfide e delle resilienze della comunità.

**Performance "Duhen drut të bëhet zjarri - Serve legna per fare il fuoco" e "Era - Il vento"**

La performance ha preso la forma di un dispositivo relazionale, che ha mirato a costruire un dialogo tra gli abitanti della comunità, sia coloro che sono rimasti che quelli che vivono altrove. Sono state raccolte lettere da chi è fuori e da chi è dentro la comunità, lette poi da alcuni membri davanti a tutti, creando un ponte emotivo e culturale tra diverse generazioni e luoghi.

Un lenzuolo steso a terra è stato segnato dagli anni di chi è stato lontano, utilizzando legno carbonizzato degli incendi che hanno colpito la regione. Questi incendi, le cui cicatrici nere sono visibili sulle montagne, sono stati trasformati in segno tangibile della storia e della resilienza della comunità.

Le opere, donate dagli artisti alla residenza Radici - Rrënjët, saranno esposte in forma permanente presso il Muzé Spazio Arbëria di Pallagorio, in attesa di nuove opportunità espositive fuori dal territorio calabrese.

**Dichiarazione di Luana Leo, Curatrice della Residenza**

"Questa residenza d'artista è nata con l'intento di esplorare e riscoprire le radici culturali della comunità arbëreshe, un patrimonio di inestimabile valore che rischia di scomparire a causa dello spopolamento e delle trasformazioni sociali. Con questa prima opera, siamo riusciti a creare uno spazio di riflessione e dialogo tra le generazioni, unendo la tradizione alla contemporaneità. L'arte si è fatta ponte, connettendo presente e passato, e speriamo possa essere un primo passo per valorizzare e preservare l'eredità culturale di questa comunità unica."

**Dichiarazione di Fabio Spadafora, Fili Meridiani**

"Il progetto 'Fili Meridiani' è nato per tessere legami tra le diverse anime del Sud Italia, e in questo contesto la residenza 'RADICI - RRËNJËT' rappresenta un tassello fondamentale. Attraverso l'arte, riusciamo a creare connessioni profonde tra le persone e i luoghi, rivelando storie e identità che rischiano di essere dimenticate. L'opera realizzata a Pallagorio non è solo un'esplorazione della cultura arbëreshe, ma anche un potente strumento per mantenere vive le nostre radici e per costruire un futuro condiviso."

Conclusione e prossimi passi

La residenza d’artista "RADICI - RRËNJËT" continuerà il suo percorso nei prossimi mesi, con ulteriori interventi artistici e collaborazioni che mirano a rafforzare il legame tra la comunità arbëreshe e le sue radici. Le future iniziative includeranno laboratori, mostre e altri eventi partecipativi, volti a mantenere viva la memoria storica e a stimolare un rinnovato interesse verso le tradizioni locali.

Il duo artistico UCCI UCCI, formato da Salvatore Crucitti e Gloria Zeppilli, unisce arte, antropologia ed etnografia nella loro ricerca artistica. Nato nel 2020, il duo utilizza analisi sociologiche e ricerche estetiche per creare opere che riflettono il territorio e il suo contesto antropologico e ambientale. Le loro opere, performative e visive, sono influenzate da lingue, tradizioni, riti e paesaggi locali, e sono concepite come “oggetti ipertestuali”. La loro pratica artistica è interdisciplinare e relazionale, affrontando temi culturali e sociali per evocare culture nascoste o in via di estinzione. Il duo ha ottenuto vari riconoscimenti, arrivati finalisti alla Biennale College 2024 e vincitori del Mittelyoung 2024. Hanno anche fondato la rivista scientifica “IMPURE” e esposto in diverse mostre personali in Europa.