19:35 A quarant’anni dal terremoto – Mostra fotografica di Paolo Terlizzi

Fotografia

Viale don Orione, 19, Milano, mi, 20132, Italia
14/09/2022 - 31/10/2022

19:35 è un progetto nato con lo scopo di raccontare il passaggio/immobilità del tempo quei luoghi che furono così duramente colpiti dal terremoto, alle 19:35 del 23 novembre 1980.

23 fotografie che raccontano una Natura che inesorabile si riprende quanto le era stato tolto.

Stanze che diventano boschi a cielo aperto, in cui giovani fusti di albero sono le nuove colonne portanti dell’edificio.

Rami che attraverso vani delle finestre, da dentro escono, da fuori entrano, confondendo la percezione dei confini.

“Una bellezza che, spietata e noncurante, avvolge nel suo manto e talvolta stritola ciò che non fa parte della sua natura” racconta Terlizzi.

Le foto, i testi e le poesie raccontano di un territorio difficile, in cui le infrastrutture, costruite negli ultimi decenni, facilitano ma non risolvono interamente la difficoltà di spostamento tra un luogo e l’altro.

Una terra fertile e ricca, disegnata da corsi d'acqua e dolci colline, in cui l'estate è molto calda, e l’inverno molto rigido.

Fotografie che raccontano l’abbandono delle istituzioni, e delle loro promesse di ricostruzione, in parte mai terminate, in parte mai avvenute, in parte copertura di atti criminali.

Abbandono delle proprie abitazioni, per andare in nuovi paesi, alle volte ricostruiti distanti dal luogo di origine.

Abbandono del Sud, con ancora meno prospettive, e spopolamento dei borghi, un divario tra nord e sud acuito dalla tragedia del terremoto e dalla sua ancor più tragica gestione illecita.

Un esodo che continua tutt’oggi.

23 fotografie intervallate dai testi dell'autore e le poesie di Marco Russo in cui si raccontano i viaggi in quelle terre, esplorate a bordo di un furgone, in compagnia di altri artisti

come Joseph Narangio, che si occupa durante le esplorazioni di raccogliere audio e trasformare le proprie sensazioni in vibrazioni sonore.

Paolo Terlizzi e Marco Russo raccontano le loro sensazioni nel camminare tra natura e macerie, ascoltando il silenzio, lo scricchiolio dei passi e i lamenti dei solai,
dormendo tra richiami di animali e annunci ferroviari di stazioni dismesse.

Sensazioni ed emozioni complesse, in cui trovano spazio allo stesso modo angoscia e contemplazione di bellezza.