Accordatura

Arte, Arti Performative

castello 925 , Venezia, VE, 30122, Italia
23/11/2018 - 22/12/2018

La galleria Castello 925, Venezia-Italia, presenta Mimmo Roselli Accordatura, prima mostra collaborativa internazionale con la galleria MEN, New York USA.
Artista italiano internazionalmente riconosciuto, Roselli porta a Castello 925 e MEN un'installazione che connette due città con linee che sono in parte reali e in parte immaginarie. Come suggerisce il titolo, le corde sono in sintonia l'una con l'altra, in un'armonia apparentemente irraggiungibile nella nostra esistenza globalizzata. L'artista fa la sua dichiarazione in difesa di voci singole che, se attente l'una all'altra e in reciproca accettazione, possono esistere in armonia. Il titolo richiama anche l'elemento dell'installazione mai usato da Roselli prima: la musica.

L'artista "costruisce" un luogo fisico circondato dal suono di una accordatura d'organo. Lo spazio è definito da linee tese come corde di uno strumento musicale, in parte visibili. La parte invisibile e immaginaria collega le due gallerie; la parte visibile rappresenta un segmento di un tragitto, dove il passaggio umano lascia un segno indelebile, peculiare. "Dunque la situazione era questa: il segno serviva a segnare un punto, ma nello stesso tempo segnava che lì c’era un segno, cosa ancora più importante perché di punti ce n’erano tanti mentre di segni c’era solo quello, e nello stesso tempo il segno era il mio segno, il segno di me, perché era l’unico segno che io avessi mai fatto e io ero l’unico che avesse mai fatto segno. Era come un nome, il nome di quel punto, e anche il mio nome che io avevo segnato su quel punto, insomma era l’unico nome disponibile per tutto ciò che richiedeva un nome.
(“Le cosmicomiche”, Italo Calvino)

Roselli descrive il suo processo di creazione di un segno come segue: "Per me ‘Toccare’ è la parola giusta per le mie sculture-installazioni. Mi viene dato uno spazio in cui posso costruire le mie sculture filiformi e questo è il modo in cui posso toccare quello spazio, nel rispetto dello spazio dato, dove nessuna variazione è fatta, tranne la mia scultura di linee, che entrano in dialogo, a volte in contrasto, con gli oggetti e volumi presenti. "