Acque Dense

Arte

Piazza Gioacchino Rossini 1, Palazzo dell'Ostrichina al Parco Borbonico del Fusaro, Bacoli, Napoli, 80070, Italia
27/10/2023 - 26/11/2023

Il progetto, si propone di dare spazio a nuove creazioni attraverso un'anima di ricerca alchemica. In accordo con lo scorrere dell’acqua come elemento trasformativo ed essenziale, vengono realizzati acquerelli che si manifestano come qualcosa di innovativo nell'ambito della pittura figurativa attuale.

Pur partendo da un fare che rintraccia le sue origini nelle antiche botteghe italiane del Rinascimento, per struttura, materia e contenuto sono Acque Dense quelle che vengono a costituirsi, come si esprime il critico d’arte Diana Gianquitto che ha voluto dare un nome proprio che definisca questi lavori di vita contemporanea.
Sarà inoltre possibile osservare, esposti per la prima volta, dipinti ad olio fatti con pittura minerale naturale inorganica, frutto di un lungo percorso di ricerca e sperimentazione, che ha portato anche al Workshop di Pittura Rinascimentale Alchemica che si è svolto in questi ultimi sei mesi in tour in varie città d'Italia.

In un gioco di armoniosa co-creazione, saranno in mostra una decina di dipinti di dimensioni piccole, medie e grandi, venuti alla luce a seguito di un intenso lavoro di anni estremamente fruttuosi rispetto ai movimenti storici accaduti e alla ricerca artistica conseguente. Delle due sale a disposizione nel Palazzo dell'Ostrichina al Parco Borbonico del Fusaro, una stanza sarà dedicata alla pittura ad acquerello e l'altra alla pittura ad olio con l'espressione di questo linguaggio antico che parte dalla storia delle botteghe del '400-'500 italiano e giunge ad una presa forte contemporanea approdando ad una pittura ecologica.
Infine, a dare ulteriore rilievo e meraviglia al progetto bisogna dire che queste opere verranno proposte all’interno di cornici diverse: cornici contemporanee, cornici d’epoca, o in assenza di cornice, con l’intento di voler raccontare una storia senza tempo intrisa di Amore per la Bellezza. Kinira Monica Carbone

Trasparenze in polvere

Le opere dell'artista Kinira Monica Carbone, conosciuta la prima volta alla sua mostra a Napoli Femminile...potere nel 2018, mi colpirono per la loro limpidezza ed il loro tratto deciso. Capii subito che in quei lavori si nascondeva uno spirito attento. Un'artista dalla personalità eclettica, che non si risparmia nelle sue opere, affrontando anche temi di denuncia, seguendo la sua profonda vocazione e le proprie emozioni attraverso una linea di mistero.
Il mio titolo è nato proprio da questo suo modo di trasmettere a noi spettatori la sua arte. Le sue opere si mostrano di impatto chiaro e fluido, ma di una lettura molto più complessa carpita da uno scrutatore attento. Nei suoi dipinti ad acquerello a tratti denso, forte e in altri leggero quasi gettato sulla carta a far si che la materia stessa prenda vita al contatto con la superficie. L'artista in questa mostra Acque Dense unisce la sua modernità con le tecniche delle antiche botteghe italiane del '400-'500. Ma c'è anche di più. Dopo una lunga ricerca artistica nella materia, Kinira è approdata ad una pittura minerale naturale inorganica, una pittura figurativa ecologica, che a partire dall'antica "tavolozza di terre" sceglie di essere estremamente contemporanea nella creazione del colore fatto a mano 'attimo per attimo'.
Non servendosi di tubetti che già pre-costituiscono una cromia, non sempre quella davvero voluta, questi colori venuti dalla polvere si diversificano di volta in volta mentre prendono vita, proprio perché seguono l'esclusivo sentire di chi li guida diventando nella loro creazione assolutamente unici e un tutt'uno col supporto scelto. Si torna a riscoprire le antiche tecniche alla luce di una nuova visione, si ritorna a sentire la materia e a vivere di ciò che ci circonda.
Protagonista e frutto di questa nuova ricerca compiuta dall'artista dal passato al presente, si fa l'opera, in mostra per la prima volta, Origo dal latino "Origine". Venuto da un sogno, in un rigenerarsi e ripartorirsi della stessa artista il dipinto racconta un proprio nuovo inizio come l'inizio di una nuova Umanità.
Tutti gli elementi, possiamo vedere, concorrono a manifestare un nuovo impulso vitale. In questo scuotersi, dalle viscere della terra vari simboli entrano in scena e una nuova vibrazione prende forma.
Appare dunque nelle opere di Kinira una richiesta esplicita quella di fermarci, di riprendere il nostro posto, di risentirci parte di un Tutto più grande di noi.
Il suo sguardo verso l'ambiente traccia il segno importante di un nuovo tempo, in cui l'arte gioca il suo ruolo fondamentale anche nel rapporto con la Terra che ci da' ossigeno. In un processo di 'risensibilizzazione' ci approcciamo ad opere come Humanitās, in cui il volto di una donna che si sta mutando in un robot, si fa forte richiamo all'essere umano che sta perdendo la sua Umanità, trasformandosi in qualcosa di sintetico. Infine, Kinira nelle sue opere si ispira anche ai classici, come le Metamorfosi di Ovidio, in particolare nella sua opera in locandina In Usignolo, dove Procne si trasforma in usignolo a seguito di un canto di dolore per la morte del figlio, lo spettatore si rispecchia in questa figura femminile sentendo il dolore di donna che esplode in un forte richiamo verso la libertà e la trasparenza, il canto di un usignolo diventa il canto trasformativo, il canto della verità. La figura femminile, perno delle opere dell'artista, viene vista come l'incarnazione della creatività, della natura pulsante.
È forse vero come dice Pablo Picasso che "Lo scopo dell'arte è lavare la polvere della vita quotidiana dalle nostre anime" per elevarci al nostro più autentico scopo.
Ilaria Sabatino
Formazione artistica
Dopo un lungo percorso di studi da autodidatta, nel 2004, vede la sua prima personale Segni, simboli, sensi, nel cuore del centro storico di Napoli. Dove porta in luce già da giovanissima, i suoi studi personali circa i simboli e il loro significato. È nel 2010 che però avviene una svolta importante, quando decide di intraprendere la propria formazione artistica nell’ambito professionistico delle arti figurative presso la Scuola D’Arte In Form of Art di Napoli, dove ebbe modo di essere seguita dai pittori Marco Chiuchiarelli e Carlo Alberto Palumbo.
Durante i successivi quattro anni di studio, ha potuto partecipare a diversi workshop e fiere in ambito regionale e nazionale, lavorando principalmente alla propria abilità nel disegno anatomico e nel disegno dal vero, che ha sempre sentito particolarmente nella sua ricerca personale artistica. Sorretta da una grande passione, ha lavorato per altri due anni come bottegante presso l’atelier di Carlo Alberto Palumbo, prolungandola sua formazione delle tecniche pittoriche tradizionali prima a Napoli poi a Udine.