Andrea Pinchi, si inaugura la mostra “Dal Design al Pincbau” il 18 aprile a Treviso

Arte, Design

Museo Civico Luigi Bailo, 24, Treviso, TV, 31100 , Italia
18/04/2019 - 22/05/2019

Si inaugurerà giovedì 18 aprile alle ore 18:00 a Treviso, presso il Museo Civico Luigi Bailo, la mostra di Andrea Pinchi “Dal Design al Pincbau”. La rassegna rientra nel ciclo espositivo di OltreDesign Festival, progetto nato dall’associazione oltreSegno con lo scopo di promuovere e diffondere la disciplina del design attraverso mostre, eventi, talk e contest. La mostra è un interessante percorso artistico, curato e promosso da Gianluca Marziani, che rimarrà visibile al pubblico fino al 22 maggio e che prevede una serie di opere inedite di Andrea Pinchi pensate per il Festival insieme a un’antologia di lavori realizzati dal 2009 a oggi.

La mostra nasce da un’idea di Paola Bellin e del Direttore Artistico di oltreDesign Luciano Setten. “L’idea era di portare a Treviso, nell’ambito dell’oltreDesign Festival, un artista legato al mondo del design ma in un modo che definisse le ragioni dell’arte, la mimesi installativa tra l’opera e il canone del luogo. Il risultato si colloca nel punto di fusione tra arte e design” spiega il curatore dell’esposizione Gianluca Marziani. Infatti Andrea Pinchi è un visual artist profondamente legato al mondo del design e proveniente da una famiglia di noti costruttori e restauratori di organi musicali e sarà protagonista dal 18 aprile al 12 maggio di una mostra articolata in tre fasi espositive: la grande installazione “Unconventional hearts” che occupa l’intero soffitto del corridoio centrale del Museo, il progetto “Le città invisibili” e un’antologica di lavori dal 2011 ad oggi.

Andrea Pinchi si è dedicato per oltre 25 anni al design degli organi della propria famiglia, tra i più significativi dei quali quello del Duomo di Arezzo, della Kusatsu Concert Hall in Giappone, del Tempio della Consolazione di Todi e dell’Aula Liturgica San Pio di Petrelcina in collaborazione con Renzo Piano. Si è occupato inoltre del restauro di numerosi organi storici.

Inizia a dipingere da bambino con il pittore Nereo Ferraris compagno della zia, Maria Pia Pinchi, figura fondamentale per la sua formazione culturale ed artistica. Tra il 1989 ed il 1996 è in contatto con Aurelio De Felice dal quale accoglie il suggerimento ad intraprendere la ricerca del proprio mondo espressivo che lo conduce al PINCBAU che, spiega Marziani, “è il sistema semantico di Andrea Pinchi, il suo vocabolario e la sua grammatica per definire la biologia del proprio codice visivo. Il Cuore, ad esempio, si cristallizza senza arrotondamenti, come una freccia direzionale che moltiplica il segno e aumenta la febbre emotiva del rosso. Le Città Invisibili ribadiscono la tensione astratta dei segni, stavolta richiamando Italo Calvino ma senza accenni diretti, semmai lasciando aleggiare l’ispirazione in una visuale satellitare delle architetture, come se la mente scoprisse le città del puro immaginario, gli agglomerati del mondo interiore. I Calamari sono calamite cosmiche di libera interpretazione, veri e propri feticci iconici che si caricano la responsabilità degli archetipi, volando come uccelli marini che tagliano l’articolazione cromatica dei fondali, che occupano il palcoscenico cromatico degli orizzonti. Tutte le forme geometriche sono stilemi personali, segni d’autore che Pinchi modula con sapienza tecnica, organizzazione plastica ed equilibrio cromatico”.