Babel Mostra di Edoardo Cozzani

Fotografia

pietro borsieri 14, ROMA, RM, 00195, Italia
14/12/2017 - 20/12/2017

Il 14 dicembre presso Lab174 si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica “BABEL” di Edoardo
Cozzani.
“BABEL si propone di analizzare l’impatto del processo di urbanizzazione aggressiva della metropoli sulla
qualità di vita dei suoi abitati. Destabilizzando l’ordine apparente del panorama cittadino moderno, questo
progetto critica una società ossessionata dalla elevazione di monumenti che celebrano l’esaltazione per il
progresso e per la civilizzazione, ma al contempo celano le più profonde imperfezioni.
“… noi sicuri della radiosa magnificenza del futuro…” così, circa un secolo fa, la scuola futurista celebrava
venti di cambiamento, dichiarando cieca fiducia nel progresso e nelle sue implicazioni. Oggi Babel vuole
mettere in luce una reinterpretazione in chiave moderna della metropoli. In un futuro ormai diventato
presente, le aspettative del passato si scontrano con la realtà in una visione viscerale e demistificata. Questa
serie di immagini, scattata su macchina medio formato, viene fissata su pellicola a colori attraverso l’uso
controllato di lunghi tempi di scatto ed esposizioni multiple. La destrutturazione del negativo ha lo scopo di
trasportare lo spettatore in un delirio onirico, attraverso la presentazione di una serie di vedute decadenti e
scomposte di vari tipi di architetture.
Le impressioni su pellicola sono ottenute in diversi Continenti, la cui distanza e diversità si annullano, di
fronte all’universalità del rapporto tra individuo e metropoli, in una città senza nome. Il mondo distopico
ritratto in questo progetto mostra come la struttura urbana sia pensata in modo tale da intrappolare il
cittadino al suo interno, incentivando consumo e produzione al solo fine di alimentare una continua crescita
verticale del complesso cittadino. Accecato dalle luci della grande metropoli si risveglia nel riflesso dello
specchio in negativo di un’utopia ormai superata.
Babel, sfidando le nostre illusioni di stabilità, si propone di ridurre i paesaggi urbani in una serie di forme
oscure svelando le angosce ramificate nella caotica vita della metropoli.”

BABEL segue il primo progetto del fotografo romano, che attualmente lavora a New York,
ANAMORPHOSIS.
Nello specifico, sia “Anamorphosis” che “Babel” mettono in mostra due questioni di carattere sociale: La
prima serie ha affrontato il rapporto conflittuale tra il singolo e la collettività, con lo scopo di mettere in
dubbio tutte le costruzioni che portano l’uomo moderno a vivere in un costante stato di incertezza, generato
dall’ordine apparante di cui si trova a far parte.
La seconda serie è incentrata sull’aspetto e sulle forme del paesaggio urbano moderno, e sugli effetti che essi
hanno sulla qualità di vita della persona. Entrambe hanno lo scopo di denunciare una società decadente,

mettendo in luce una visione del mondo estremamente reale, che, tuttavia, viene raffigurato con delle
sembianze che sembrano sfuggire alle leggi della fisica tradizionale.
Parte del processo creativo di Edoardo Cozzani comprende l’uso di lunghi tempi di apertura del diaframma
ed esposizioni multiple, nonché un intenso uso delle ombre e di luci con densi toni di colorazione.
La destrutturazione delle forme segue lo scopo di mettere in mostra il vero aspetto di una realtà governata dal
disordine e dalla casualità, di una società che si proclama perfetta e che trova nell’ordine l’unica soluzione
per terminare le ansie che assalgono le nuove generazioni.
I lavori di Edoardo Cozzani subiscono una forte influenza del decadentismo della prima meta’ del ‘900,
anche allora l’uomo moderno veniva ritratto come in preda a dubbi, riflessioni e tormenti, disorientato in un
mondo che accelerava verso grandi cambiamenti. Oggi, l’uomo moderno e’ ancora più fragile, non si è mai
adattato ai cambiamenti dello scorso secolo, e viene costantemente bombardato dagli sconvolgimenti di
questa epoca. L’individuo è sempre più parte di un sistema nel quale il singolo perde di valore e di
conseguenza la sua volontà si dissolve in quella dei grandi numeri. L’incapacità di identificare la ragione del
suo malessere lo allontana da sistemi di pensiero indipendente, e lo avvicina ad un pensiero guidato, fatto di
decisioni infelici. Sacrificando il pensiero consapevole l’uomo moderno trova conforto all’interno di un
soffocante rifugio fatto di inesplicabili angosce ed inquietudini.
Il progetto fotografico Babel, è stato recentemente nominato tra i progetti vincitori della competizione di
fotografia Life Framer, subito dopo essere stato esposto a New York nella mostra di gruppo Hidden
Narratives, la cui immagine di copertina riportava una veduta dispotica di Hong Kong, immortalata agli
inizi della produzione del progetto. Più recentemente Babel è stato esposto nella splendida cornice
dell’abbazia di San Vito a Poliranno a Mare in Puglia.