Bahar Heidarzade. Le mie pietre sono aquiloni

Arte

Castello Scaligero, via Castello, Malcesine, Verona (VR), 37121, Italia
15/05/2024 - 03/11/2024

Il maestoso scenario del Castello Scaligero di Malcesine accoglie una serie di installazioni dell’artista iraniana Bahar Heidarzade (Teheran, 1981). L’esposizione, curata da Marina Pizziolo e Romano Ravasio e organizzata dal Comune di Malcesine, vuole stimolare una riflessione sul tema tristemente attuale della violenza contro le donne. Non per piangere le vittime di ieri, ma per salvare le vittime di domani, con la straordinaria forza della condivisione.

Bahar Heidarzade è nata in Iran. Per poter essere libera, ha dovuto abbandonare il suo paese: se tornasse sarebbe punita con il carcere.

La mostra si pone in continuità con la ricerca dell’artista sul peso dei ricordi, simbolicamente rappresentati da pietre. Le pietre sono realizzate dall’artista in cartapesta, utilizzando fogli di quotidiani contenenti inquietanti notizie di cronaca.

Cuore dell’esposizione è la grande installazione immersiva realizzata nella Sala Labia del Castello Scaligero. Al centro della sala, a terra, un video ritrae l’artista sdraiata, schiacciata da un’enorme pietra. Sopra il corpo di Heidarzade sono sospese decine di pietre. I visitatori possono sentire il peso mentale di quelle pietre scagliate, ma bloccate in aria. «Ancora mani che lanciano pietre. Ancora donne vittime di atti di violenza», spiega la curatrice Marina Pizziolo. «Dobbiamo imparare ad ascoltare le parole di quelle donne, prima che diventino grido. Solo così potremo fermare quelle pietre, scagliate in nome di qualcosa che non possiamo chiamare amore. E farle rimanere sospese, in volo. Siamo noi, insieme, a poter trasformare le pietre in aquiloni».

Negli spazi esterni del castello sono realizzati, invece, una serie di interventi artistici di suggestione concettuale: una sorta di filo d’oro che accende alcuni punti del castello, richiamando ai visitatori il tema della mostra.