Canto della primavera del ’44

Arte

Via Giandonato Rogadeo, 52 , Bitonto, Bari, 70032, Italia
08/02/2019 - 10/02/2019

Canto della Primavera del ‘44
Francesco Paolo Cosola / Veronica Liuzzi
Videoinstallazione

MEMENTO - Ricorda, Conosci, Medita, Impara. Comune di Bitonto - Assessorato al Marketing Territoriale
Sedile di Sant’Anna 27/ 28/ 29 Gennaio - 8/ 9/ 10 Febbraio 2019

La videoinstallazione, attraverso una serie di schermi olografici disseminati all’interno del Sedile di Sant’Anna, crea uno spazio immersivo nel quale lo spettatore è libero di addentrarsi; l’opera concentra in sé la volontà di far risaltare quel bene che ognuno possiede, invitando il visitatore a instaurare un’interazione empatica con quello che accade all’interno dell’ambiente. Una schiera di “uomini di luce” si materializza sugli schermi sospesi. Le figure comunicano, compiono gesti, avanzano verso l’osservatore. Corpi evanescenti, provengono dal buio, a ricordare quel buio che li ha inghiottiti; si “ripetono” nel tempo e nello spazio (dal lat. repetĕre, ossia “dirigersi di nuovo verso qualcuno”), si stratificano e dirigono verso lo spettatore il cui punto di osservazione genera una sorta di isotopia della visibilità: i corpi appaiono e scompaiono a seconda della posizione dell’osservatore e, a seconda del suo punto di vista, si sovrappongono l’un l’altro. L’immagine insiste, imprime una traccia nella memoria, nella percezione del fruitore. Chi osserva si interfaccia con un ipotetico alter ego immateriale, ascolta il suo lamento silenzioso, inudibile ma percepibile. All’immagine dell’uomo si alternano parole tratte da alcuni testi cantati nei campi di concentramento. Il titolo dell’opera “Canto della Primavera del ‘44”, trae ispirazione dal “Canto di Hammerstein” conosciuto anche come “Inno dei prigionieri italiani di Hammerstein”, il cui autore si identifica nella figura del tenente Lorenzo Lugli. Per i musicisti dell’epoca, comporre musica e parole, ha rappresentato l’unica possibilità di conservazione e rinnovamento di quella libertà tipica di una coscienza che chiede, sotto pressione, una “resistenza spirituale”. In questo caso, il “tango”, ritmo che accompagna le parole di questo celebre canto, è espressione di quelle sfumature sonore che salvano l’uomo dall’incapacità comunicativa; il tango infatti è sinonimo di gioia, dolore, nostalgia, festa, è la melodia che riscalda l’animo dalle tenebre che calano all’orizzonte. Il tango porta alla luce quadri di persone che si stringono in abbracci senza tempo, per conservare in sé il disegno di un futuro migliore.
Il passato diventa in quest’opera linfa, pasto attraverso cui alimentare la coscienza contemporanea. La comprensione del passato, il ricordare, interpretare le sensazioni e conservarle nel tempo significa combattere qualsiasi tipo di guerra. Il dovere della memoria è un’impellenza che urla ai tanti in ascolto, ma il dolore più atroce spesso ha necessità di conservarsi nel silenzio. L’opera vuole essere un sussurro contro le armi, un inno alla forza della libertà, un’unione contro la persecuzione.
Inaugurazione Domenica 27 Gennaio 2019, ore 19,00 Sedile di Sant'Anna, Sac Biblioteca "E. Rogadeo", Via Giandonato Rogadeo, 52 - Bitonto.
Orario di apertura Dal 27 al 29 Gennaio e dall'8 al 10 Febbraio 2019 ore 17,30 > 21,00