Configurazioni

Arte

MAKE Spazio espostivo, via Daniele Manin 6/a, Udine, UD, 33100, Italia
11/11/2023 - 03/12/2023

"Configurazioni” sarà il titolo della mostra di Aldo Ghirardello che MAKE Spazio espositivo inaugurerà sabato 11 novembre, alle ore 18.00, in via Daniele Manin a Udine, con presentazione e testo di Eva Comuzzi.

A prima vista quella che potrebbe sembrare una piccola antologica composta da lavori dei diversi periodi che hanno caratterizzato le fasi della ricerca dell'artista, in realtà rappresenta una tappa fondamentale della sua ricerca: col termine “configurazioni", infatti, si vuole mettere in evidenza una scelta operativa, dettata in gran parte dall'incontro con il pensiero di Emanuele Severino, tesa a collocare l’opera al di là di una logica puramente temporale ed evolutiva.
Le sequenze di lavori presenti in mostra ruotano attorno a dei nuclei di senso che si rifanno alle tematiche care all'artista che, configurandosi, intrecciano potenzialmente infinite altre relazioni, ad esempio con lo spazio in cui sono poste o con quelle certe particolari condizioni di luce, con lo stesso pubblico che le guarderà, ma anche con il ricordo che tale pubblico ne conserverà, magari in relazione al proprio vissuto, e così via ad infinitum.
Per Ghirardello, in definitiva, l'opera d'arte che si mostra, che appare, tanto più in un luogo deputato come quello della galleria che ne conferisce una dimensione "gloriosa", è uno strumento che funge da passepartout per intravedere ciò che l'uomo, accecato dal nichilismo, non sa o non vuole vedere e che costituisce la natura più profonda di ogni cosa cioè l'eterno che dimora nel nostro essere più autentico. 
Tra opere presenti in mostra, costituite da numerosi dipinti, sono presenti anche due installazioni che testimoniano come il suo linguaggio sia costituzionalmente nomade, polimorfo, citazionista sia nello stile che nella varietà di tecniche usate. Numerosi i riferimenti iconografici presenti nel suo lavoro, sempre stratificati e volti ad indagare il legame tra il mondo interiore dell’artista e quello sociale attraverso la messa in scena dei tòpoi del nostro tempo.
Percorsi visivi sottesi alle trame cangianti dei suoi pattern da tappezzeria che ci portano a riflettere sulle contraddizioni dell’uomo contemporaneo, ora inserito a forza nello sconcertante scenario di una violenza diffusa e amplificata dai mezzi di comunicazione di massa, per permetterci di allontanarci dal grande errore dell’Occidente e concederci di gustare un ‘attimo di eterno’.