da Littoria a Latina- Il razionalismo in rilievo

Fotografia

PIAZZA DEI NAVIGATORI 6A, ROMA, ROMA, RM, 00147, Italia
30/09/2022 - 09/10/2022

Mostra fotografica in bianco e nero analogica nella quale verranno esposte fotografie di Martino Cusano e Daniele Patriarca. Si tratta di un lavoro documentale realizzato una ventina di anni fa che vede fotografati alcuni dei più importanti particolari in rilievo presenti su palazzi o monumenti di Latina.
Con l'occasione dei 90 anni della nascita di Latina la mostra vuole essere un'opportunità per esporre a Roma, per la prima volta, parte di questo lavoro. Gli scatti ai marmi/pietra/travertino, il bianco e nero e l'uso sapiente della luce artificiale per "aumentare la grandiosità dei dettagli" artificiali riescono a far rivivere la materia come se fosse ancora nell’atelier dello scultore. Con un effetto di straordinaria meraviglia e di conoscenza di un periodo architettonico spesso poco conosciuto. "La mostra è una riscoperta di un patrimonio ignorato ma quotidianamente sotto gli occhi di tutti." Il lavoro dei fotografi Cusano e Patriarca è stato realizzato in bianco e nero analogico e stampato in camera oscura per riprendere la tecnica utilizzata all’epoca. Per un risultato davvero straordinario per lo spettatore.
“In una società dove l’immagine è la protagonista di un consumo fugace e confuso, le studiate fotografie di Martino Cusano e Daniele Patriarca invitano alla riflessione e alla contemplazione dei dettagli. Attraverso visioni inusuali i due autori danno vita alle sculture e ai bassorilievi di Latina, non congelandoli in una visione nostalgica, ma indagandoli con lo sguardo del fotografo mediante la sapiente rimozione dal contesto urbanistico imposto dalla rigida griglia della città di fondazione. La forza del bianco e nero, oltre ad enfatizzare l'astrazione dei soggetti, aumenta la grandiosità dei dettagli in accordo con una continua ricerca della bellezza e dell’identità di Latina: una bellezza nascosta nella matericità ed esaltata dalle scelte dei punti di vista e dall’utilizzo esclusivo di luci artificiali in modo da far rivivere i marmi come fossero ancora nell’atelier dello scultore.
La mostra è una riscoperta di un patrimonio ignorato ma quotidianamente sotto gli occhi di tutti.”
Domenico Franco