Daniel Mannini: riflessioni sul rapporto tra arte e messaggio pacifista

Arte, Altro

Online, Roma, RM, 00118, Italia
19/09/2025 - 19/10/2025

Nel dovere etico e morale, all'insegna del valore assoluto e universale del messaggio pacifista e dell'ideale di valenza da diffondere e trasmettere ad oltranza, diventa importante far emergere ed evidenziare anche la stretta correlazione e il forte e potente legame da sempre esistente con tutto il mondo artistico e culturale, schierato in prima linea nel rendersi artefice e fautore di iniziative, che possono servire a dare un contributo concreto su questa scia di flusso trainante. L'arte nella sua bellezza espressiva e comunicativa è un linguaggio capace di trasportare e trasferire in maniera motivata e convincente un registro linguistico e semantico improntato alla promozione e divulgazione di concetti e pensieri di pace e di visione umana e umanitaria solidale, protesa al dialogo aperto, alla concezione liberale e democratica di base e di fondamento indispensabile nella società odierna, dove convivono e si incontrano tante diversità e differenze e dove serve una visione d'insieme di accoglienza inclusiva e di reciproca accettazione. A tal riguardo, la dottoressa Elena Gollini ha sottolineato: “L'arte nella sua componente di eccellente fruizione a tutto tondo, può diventare un collante speciale per unire in comunione di intenti e di intenzioni anche in questo momento così critico, dove purtroppo i fronti di guerra a livello internazionale fanno da terribile e tremendo deterrente al senso di unità e unificazione. Ecco, perché a maggior ragione l'artista Daniel Mannini ha voluto spendere le proprie riflessioni, per dare un simbolico contributo di pensiero sentito e accorato verso ciò in cui crede fermamente e che ha messo come mission basilare e come fulcro imprescindibile del suo operato creativo, ovvero utilizzare la propria vena di ricerca e di fonte di ispirazione come punto di inizio e di partenza per alimentare e animare tutto ciò che è sinonimo e simbolo di pace vera e autentica”.

D: Da artista di vedute e di pensiero profondamente sensibile come stai vivendo questa fase di fronti di guerra cruenti e violenti che provocano enorme sofferenza umana?
R: Questa fase di conflitti cruenti e violenti suscita in me un profondo senso di tristezza, impotenza e riflessione sul fatto di quanto siamo avanzati sotto certi punti di vista ma allo stesso tempo rimaniamo sempre indietro sul lato umano. Questo senso di repressione sicuramente viene percepito soprattutto a livello d'inconscio, in particolare per chi ha una certa sensibilità. Pensare di essere in un determinato momento e svolgere una propria attività mentre da un'altra parte ci sono persone che perdono la vita o sopravvivono in condizioni disumane, mi trasmette una sensazione di colpa, dovuta principalmente al pensare di quanto non ci rendiamo conto di essere fortunati e delle volte ci lamentiamo di cose superficiali, senza pensare a chi si trova in una situazione peggiore dove non è possibile vedere uno spiraglio di luce in una realtà buia. Con l'arte possiamo mantenere viva la memoria, promuovere la riflessione e alimentare il desiderio di un futuro più umano e pacifico. Tradurre in immagini, parole o emozioni i sentimenti di compassione e di urgenza di pace, sensibilizzando e cercando di creare un ponte tra le persone.

(Intervista completa su www.elenagolliniartblogger.com)