Daniele Sigalot OUT OF PLACE

Arte

Strada Romana di Sotto 2, Strada Romana di Sotto 2, Ornavasso , VB , 28877:, Italia
02/10/2022 - 02/02/2023

Sabato 1° ottobre 2022 alle ore 18:30 inaugura la mostra OUT OF PLACE di Daniele Sigalot che coincide con l'apertura ufficiale di WEM, nuovo spazio espositivo di oltre 1000 mq situato ad Ornavasso (VB) sul Lago Maggiore.

OUT OF PLACE è una mostra che racconta due storie, quella di Daniele Sigalot, artista romano, di indole nomade (Londra, Berlino, Milano, Barcellona e Napoli le sue ultime residenze) e pensiero trasversale, e quella dell'imprenditore Marco Bracaglia, fondatore e direttore di WEM, un nuovo polo espositivo dalle grandi ambizioni nato all'interno di una fabbrica metalmeccanica.

Due storie che si intrecciano nel 2017 per la prima volta, quando Sigalot produce presso la fabbrica piemontese una scultura destinata ad una mostra presso la Reggia di Caserta. Da quel giorno, grazie all'intraprendente iniziativa di Marco Bracaglia, titolare della fabbrica, la collaborazione diventa sempre più sinergica e gradualmente all'interno della grande struttura industriale nasce un'ala interamente dedicata alla produzione di opere d'arte e alla promozione degli artisti.

La mostra, che inaugura il 1° ottobre, è la perfetta sintesi di questo processo di collaborazione. Negli spazi espositivi di WEM, l'artista romano presenta una serie di opere interamente progettate e realizzate all'interno della fabbrica. Tra queste spicca al centro del grande white cube di 250 metri quadrati la monumentale sfera in alluminio che a febbraio è stata esposta presso La Galleria Nazionale a Roma: 720 kg di metallo accartocciato che rappresentano tutte le idee sbagliate prodotte da Sigalot nel corso della sua carriera. Amante dei paradossi, Sigalot fa del contrasto la linea che ci accompagna attraverso tutta la sua produzione più recente.

“I lavori di Daniele Sigalot sono connotati da una leggerezza ironica, capaci di dare vita ad atmosfere oniriche e impossibili. Attraverso le sue opere l’artista si serve e mescola immagini e scenari ripresi del quotidiano, sconvolgendo cliché e riferimenti pop sino a conferire nuovo significato. Con un approccio giocoso e acuto alla vita i lavori in mostra strappano un sorriso scoprendo un universo di emozioni e opposizioni. È il paradosso, infatti, ad incalzare la fruizione della mostra, uno strumento ed uno stimolo di riflessione che l’artista adopera per rivelare le debolezze della capacità di discernimento e i limiti del ragionamento.

Spesso nella storia sono stati i paradossi basati su concetti semplici che hanno portato a grandi riflessioni e cambiamenti intellettuali come la scoperta di nuove regole matematiche o di nuove leggi fisiche. Con lo stesso spirito quelle di Sigalot non sono mere provocazioni, ma riflessioni profonde, volte a creare un rapporto con lo spettatore e a stabilire un nesso tra arte e vita. Rappresentative della sperimentazione e della relazione dell’artista con diversi media, le opere in mostra spaziano dalla scultura all’installazione, dal neon alla fotografia creando un ambiente con pause ed accelerazioni, intimità e condivisione. La prima opera in esterno accoglie lo spettatore e preannuncia il sarcasmo che accompagnerà la mostra: un grande origami con le sembianze di una barchetta dal titolo Clearly not a paper boat. Un paradosso visivo, tanto spaesante quanto ironico, che racchiude in sé il titolo stesso della mostra: OUT OF PLACE. Clearly not a paper boat si trova in un contesto che non le appartiene, all’ingresso di un’azienda in un’area industriale non percorsa da fiumi, ingigantita rispetto alle misure giocattolo, pesantissima perché realizzata in acciaio. Ciò le toglie non sono la sua caratteristica leggerezza ma anche la sua funzione, la capacità di spostarsi, galleggiare e partire altrove.” scrive la curatrice Sonia Belfiore nel testo critico che accompagna la mostra.

La grande esposizione continua poi in altre sale attigue, dove emerge l'eclettica natura dell'artista, che dalle sculture metalliche passa ai neon, alla fotografia ed infine alla performance, campo nel quale esordisce con il lavoro intitolato “Writer's block” al quale è dedicata una stanza intera.

Gli spazi e le energie che WEM riversa nell'ecosistema dell'arte proseguono con altri 500 metri quadrati con sale dedicate ad ognuno degli artisti che la neonata galleria rappresenta.
Il percorso espositivo si conclude nell'ex magazzino della fabbrica, dove 12 grandi mappe incise su acciaio lucido, già protagoniste dell'installazione “A portrait of everyone, everywhere” esposta all'aeroporto di Malpensa fino all'anno scorso, trovano una nuova composizione che invita letteralmente lo spettatore a perdersi in ogni dove.

“Anche io sono affascinato dai contrasti come Daniele. Trovo interessante che da una fabbrica tuttora in attività, che oggi compie 70 anni e che appartiene quindi alla old economy, possa nascere un’impresa innovativa. Inoltre, credo possa essere stimolante che da un posto dedito alla produzione di oggetti seriali, funzionali ma scevri di valore estetico o concettuale, vengano realizzate opere d'arte uniche, prive di una funzione pratica, ma che hanno il compito di invitare a riflessioni più ampie”, aggiunge Marco Bracaglia.