Elementi Cartacei

Arte

Via Faul 22, Viterbo, vt, 01100, Italia
28/11/2017 - 09/01/2018

Viterbo si apre all’arte contemporanea con la mostra “Elementi Cartacei” – Tridente 2.0 exibition che potrebbe essere ambita da contenitori nazionali come il Macro di Roma, ed Internazionali come la Tate Modern di Londra, o il Guggenheim di New York per i suoi contenuti storici e qualitativi.
Dal 18 novembre circa 80 opere saranno esposte presso il restaurato Ex Mattatoio, ora Polo Culturale di Valle Faul, in una mostra intitolata “Elementi Cartacei” – Tridente 2.0.
L’evento riunisce tre generazioni di artisti, che hanno lavorato a Roma. Si tratta dei maestri più importanti che hanno segnato con le loro idee rivoluzionarie l’arte del secondo ‘900.
La novità di questo evento consiste nell’esposizione di lavori eseguiti esclusivamente su carta, da qui il titolo dato dai curatori: “Elementi Cartacei”.
Il Tridente a Roma è quell’area che comprende Piazza del Popolo e le tre vie che da lì partono: Via del Babuino, Via del Corso e Via di Ripetta, in questa zona gli artisti presenti in mostra crearono le loro fantastiche opere, le esposero, ebbero i loro studi e le gallerie che ne valorizzarono il lavoro.
La scelta da parte dei curatori di una mostra che vede esposti soltanto lavori su un supporto cartaceo, è motivata dal fatto che questo elemento è vettore di maggiore spontaneità creativa e inventiva; a volte sono bozzetti per grandi quadri mai realizzati, a volte opere sperimentali dalle quali si può riscontrare quella freschezza e quella gestualità riservate soltanto agli addetti ai lavori che avevano e hanno accesso agli atelier, vedere queste opere è quindi una sorta di osservazione da dietro le quinte, è la scoperta di un mondo meno frequentato.
Per la terza generazione di artisti qui presenti, quel perimetro di Roma non è più un luogo fisico. Grazie alla diffusione delle opere dei maestri “del Tridente” e grazie alla possibilità di fruirne attraverso molti media (tv, Internet, libri e musei), il Tridente” contemporaneo, non è più contenitore di incontri e creatività, ma un luogo subliminale di ispirazione per gli artisti emergenti, che hanno assimilato la lezione del futurismo e del dadaismo e che dall’informale alla Pop Art fino ad oggi è stata divulgata. Elaborando le cifre espressive nel loro personalissimo stile, seppur lavorando in altri luoghi fisici sparsi per il mondo.
Il piacere dell’occhio sarà appagato dunque da opere di (in ordine sparso): Boetti, Schifano, Tacchi, Mambor, Festa, Manera, Accardi, Pisani, Cascella, Baruchello, De Domincis, Fioroni, Manzoni, Kounellis, Pascali, Angeli, solo per citarne alcuni, e tra le ultime generazioni la scelta dei curatori è caduta su: Gioia, Tomaini, Bachis, Varuna, De Molfetta, Fabale.