ERNESTO SAQUELLA Opere dal 1984 al 2008

Arte

NUOVA OFFICUNA SOLARE Arte Contemporanea, Corso Nazionale n. 12, TERMOLI, CB, 86039, Italia
31/08/2025 - 19/09/2025

… Anche se le opere di Saquella, possono sembrare oggi “ingenue” per le attuali potenzialità raggiunte dalla nostra tecnologia, allora erano innovative specie per il loro essere state create nello «spazio virtuale». Ricordiamo che solo pochi artisti erano già consapevoli che il linguaggio informa tico di riconoscimento degli oggetti e della loro riproduzione attraverso le strutture logiche di calcolo da parte delle cosiddette «macchine intelligenti» avvenisse per mezzo di procedure logiche. L’opera di Saquella si presentava differente da tutte le altre opere assemblate in quel periodo; e non solo perché non realizzata ad esem pio con i colori a tempera o ad olio, e neanche con le altre terre o colori “naturali” o attraverso l’arte povera o il minimalismo. Egli utilizzava per la creazione lo spazio virtuale del computer, e i colori acrilici della stampa tipografica. Ricordo che tra il 1967 e il 1972 tra i primi – se non il primo in assoluto – un artista delle arti visive che si diede a sperimentare e a programmare, poi, con il computer fu l’inglese Ha rold Cohen con il software AARON. In Italia, anche se dopo anni da Cohen, dobbia mo annoverare tra gli altri artisti pionieri dell’arte digitale anche Ernesto Saquella. Il racconto di Ernesto, costruito con il linguaggio del computer, seguì varie fasi. Egli dapprima produsse opere in cui apertamente citava Maurits Cornelis Escher, riprendendo alcune originali interpretazioni di concetti appartenenti alla scienza e inventandosi delle sagome stampate tipograficamente col computer; poi si liberò di queste citazioni e seguì i nuovi flussi di riconoscimento delle informazioni at 19 traverso le macchine intelligenti. Creò così il ciclo delle sue Storyboard (o tavole di racconto). Queste tavole chiedevano al fruitore sempre sia un riconoscimento concettuale, e sia un riconoscimento digitale, al di là dello stimolo emozionale. Ogni singola opera di Saquella, infatti, si presenta come un messaggio composto da un insieme di pannelli separati che vanno collegati. L’opera ad esempio può contenere degli imprinting [qui nel senso di virtual imprint o stampa virtuale] di lettere tipografiche, che in sequenza – o in alternanza a delle immagini – possono comporre una parola. L’artista può anche inserire nella sequenza dei pannelli una tavola che reca o la scrittura vergata a mano di una frase o di un pensiero, che insieme alle altre «immagini-sagome» formino il messaggio di un ipertesto o di un racconto «complesso» che è stato ideato e riprodotto con scansioni tutto rigorosamente sul computer, – ovvero nel cosiddetto cyberspazio. La produzione di queste opere segue l’evoluzione di un racconto costruito secondo “la logica a celle” (o a bit) del computer. Le sue opere, poi, conservate nella memoria computer potevano essere stampate ogni volta che l’autore avesse voluto. La riproducibilità di ogni sua opera era tota le; in quanto nessuna stampa era copia dell’altra, perché l’unico originale si trova nella memoria del suo computer, ed è virtuale. Questo ciclo di opere sono state ideate ed elaborate, infatti, esclusivamente con la tecnologia dell’informazione. Le informazioni possono essere ricavate, come un’opera aperta; a volte se guendo anche le informazioni contenute in alcuni codici a barre che Saquella introduce nelle sue storie. In qualche altra opera ritrovo un probabile eco – o approssimata citazione – della geometria frattale di Benoît Mandelbrot; e anche quando in qualche tavola incontro una riflessione scritta a mano, l’importante è il messaggio che si trasmette col nuovo linguaggio che si sta affermando. La Storyboard è nel computer, ed è fotografata e stampata digitalmente su pelli cola per negativi. Egli utilizza, per riprodurre, le sue opere una stampa digitale. L’arte innovativa, per Saquella emerge oggi da questo nuovo ambiente che egli identificò con il cyberspazio. Le sue storie possono essere lette spesso seguendo i vari passaggi: dal digitale, al simbolico e al concettuale, o viceversa. Esse si presentano alla stessa stregua di una procedura logica di un computer con un Imput-output, [ingresso-uscita] o con uno Start-reset [avvio-ricomincia]. L’arte che Ernesto Saquella ha prodotto attraverso il computer si manifesta solo dopo la profonda riflessione sull’arte contemporanea. La sua riflessione ha toccato le nuove visioni antropologiche, sviscerato le possibilità sociologiche, riflettuto sulla percezione estetica e analizzato le nuove forme di cognizioni che trovano i nuovi fondamenti conoscitivi nella visione della «realtà virtuale» presente nello spazio logico-matematico del computer. ...