EXPERIMENTUM CRUCIS

Arte

ex-Caserma Cassonello via Giuseppe Garibaldi 1 , noto, SR, 96017, Italia
07/08/2022 - 31/10/2022

ESPOSIZIONE ARTE CONTEMPORANEA MULTIMEDIALE

Francesco Balsamo, Federico Baronello, Maura Biava, Barbara Cammarata,
Gianluca Capozzi, Linda Carrara, Claudia Corrent, Alessandro Costanzo,
Michel Couturier, Luca Cutrufelli, “Drifters (Valentina Miorandi+Sandrine Nicoletta)”
Gabriele Fazio, Emilio Ferro, Pietro Fortuna, Lior Gal, Francesca Grilli, Anna Guillot,
Elena Mazzi, Meletios Meletiou, Stefan Milosavljevic, Diego Miguel Mirabella,
Ignazio Mortellaro, Ute Müller, Nicola Pecoraro, Fabio Ranzolin, Agnese Spolverini,
Philippe Terrier-Hermann con Luca Avolio, Matteo Vettorello, Sasha Vinci, Francesco Voltolina, Marzio Zorio
INAUGURAZIONE Domenica 07.08.2022 18 > 23

SEDE EX-CASERMA CASSONELLO
Via Giuseppe Garibaldi 1 Noto (SR)

DATE/ORARI 7 Agosto > 31 Octobre 2022
APERTURA Agosto Lun - Dom 17.00 > 20.00
Settembre/Ott. Merc>Ven + Dom 11.00 >13 .00
e su appuntamento

ORGANIZZAZIONE ARTECONTEMPORANEA associazione culturale It-Be

COLLABORAZIONE aA29 Project Room Mi, Collica and Partners Gallery CT
Galleria Umberto Di Marino Napoli, Francesco Pantaleone
Pa-Mi, RizzutoGallery PA, Collezione Alberto Nale VR, Graci
Collection MN

RINGRAZIAMENTI FONDAZIONE ELPIS | On The Contemporary | Carola
Cometto Art Consultant

SPONSOR RioFavara Ispica (RG)

Individuare il comune denominatore della ricerca visiva contemporanea in una selezione della trentina di artisti di EXPERIMENTUM CRUCIS richiede un esercizio di astrazione intellettuale tanto più marcato quanto più la nuvola di punti formata dalle loro opere è numerosa. Se si concepisce la nuvola come la base di partenza della riflessione, occorre infatti distanziarsene per coglierla con un solo sguardo, o concetto. E se quando a fuoco lo sguardo restituisce più di un concetto inclusivo, si corre il rischio di dover scegliere: bello o vero?

Ma l’alternativa è eliminata dall’ordine di priorità appropriato: se il primum movens è la verità, il bello segue come effetto collaterale, e non viceversa. Per questo abbiamo preso a prestito dalla storia della conoscenza scientifica l’EXPERIMENTUM CRUCIS, che per Bacone e Newton è il test decisivo della capacità delle teorie di spiegare una nuvola apparentemente eterogenea di fenomeni, fatti, cose. Se questa capacità c’è, la teoria è confermata, è vera, altrimenti è abbandonata, dichiarata falsa. Un criterio di conoscenza, dunque, ‘oggettivo’, di cui il soggetto, l’Uomo, sarebbe il detective. Il mondo ci giace davanti, e il compito è descriverlo conformemente a se stesso, scoprendone le leggi di funzionamento.

Tuttavia, queste venerande proposizioni richiedono un significativo adattamento all’ EXPERIMENTUM CRUCIS artistico. Tanto più che, quattro secoli dopo la loro formulazione, sentiamo l’epistemologo contemporaneo dire “No entity without identity”, non c’è mondo senza il soggetto, senza un atto creativo che postuli concettualmente l’oggetto fisico, in modo analogo alla concezione mitica degli dèi omerici. “Tanto l’’Olimpo fantasticato dagli Ellleni, quanto il pianeta Terra, il sistema solare, le galassie “non sono pensabili che come presupposti culturali” (W. Van Orman Quine).

EXPERIMENTUM CRUCIS, dunque, non sulla natura, in quanto tale inconoscibile, ma sulla cultura che, umanizzandola, crea il solo percorso accessibile alla sua conoscenza. Percorso idealmente congeniale all’artista, dal momento che il suo linguaggio non è volto tanto a descrivere qualcosa, quanto a esprimere se stesso. E la conoscenza che esprimendo se stesso trasmette, oltrepassa deliberatamente le cose, i fatti, ciò che comunemente è considerato realtà oggettiva.

In breve, l’Arte racconta miti, si esprime per metafore, genera percezioni sistematicamente sinestetiche. Un albero percosso dal vento è “un dramma” per van Gogh, e il suo campo di grano in erba “qualcosa di indicibilmente puro e mite…pari all’espressione di un bambino dormiente”. E poi ecco i cavalli blu di Franz Marc, la cattedrale sommersa evocata dalla musica “liquida” di Debussy, il concettuale irriducibile anche nell’ opera apparentemente più realistica. In tutto questo, non illusorie percezioni sensoriali, né il filtraggio razionale del mondo esterno; ma la risonanza del mondo in interiore hominis. Poiché “no entity without identity”, l’artista incorpora la realtà almeno quanto ne è incorporato; e più si approssima all’identità di soggetto e oggetto, più la sua comprensione si fa profonda emotivamente e lucida intellettualmente.

“A forza di fissare un sasso, un animale, un quadro, mi ci sono sentito entrare dentro”, scrive Flaubert. Come dire che esprimendo se stesso l’artista sintetizza in sé l’altro da sé - oggetti fisici e fenomeni naturali, individuo, collettività, evento economico, sociale, politico, pace, guerra, tripudio, speranza, disperazione… E nella sintesi si costituiscono la ricchezza e l’intensità di significato da sottoporre al test di verità dell’ EXPERIMENTUM CRUCIS.