Fabien Marques _ Le distinzioni

Arte

SMDOT/contemporary art c/o KOBO SHOP via Palladio,7, Udine, UD, 33100, Italia
02/10/2020 - 07/11/2020

“Le distinzioni” è il titolo della prima personale italiana dell’artista francese Fabien Marques, quarto appuntamento programmato nel 2020, da SMDOT/contemporary art, nuovo spazio espositivo pensato e gestito da Stefano Monti, ospitato da KOBO SHOP di Steve Nardini.

Elogio delle distinzioni
L’idea, il progetto, di questo scritto è nato dall’incontro con l’artista francese Fabien Marques. Guardando i suoi lavori, seguendo la sua ricerca, il suo metodo rigoroso e scientifico. La ricerca è la sua opera principale, una meta opera, un’opera soggetto, che diventa molteplice attraverso i singoli lavori che sono spesso realizzati utilizzando il medium fotografico, forse perché più adatto al lavoro di documentazione ed analisi, ma senza tralasciare altri media, il collage, la scultura, la scrittura, l’installazione, come in occasione della sua prima personale italiana intitolata “Le distinzioni”. La sua è una rappresentazione esteticamente attraente di un’assenza. La capacità di porre l’attenzione su cose, dettagli, apparentemente non interessanti, banali al primo sguardo, trova una rappresentazione estetica del dettaglio che spinge chi guarda alla ricerca, alla ricerca dell’assenza, all’intensità dell’immagine e del pensiero critico. L’opera diventa segnaletica, costringe a fermarsi, a pensare, a capire, ad indagare, ad approfondire, a distinguere, a riconoscere le caratteristiche peculiari delle cose che si hanno di fronte. Il particolare diventa peculiare, la differenza diventa distinzione, il singolare diventa plurale.
Le distinzioni sono somme di particolari distinti, rappresentano la capacità di guardare il molteplice con attenzione, di aggiungere, di aumentare la capacità di gestione delle informazioni, di arricchire le conoscenze, di definire con consapevolezza un proprio gusto. Le differenze sottraggono, dividono, scartano, raggruppano, semplificano. Le distinzioni creano e sommano mondi differenti.
L’intera mostra personale di Fabien Marques si sviluppa su diverse superfici, su piani distinti che pur mantenendo la loro singolarità possono, devono, essere colti come un’unità, non chiusa su sé stessa, ma sempre pronta ad aprirsi a ricrearsi.
“P. 186-187:un espace pour le goût” (2020, riproduzione di “La Distinction” de Pierre Bourdieu, stampa fine art di carbone 300gsm, pannello dibond, plus found ananas shaped ceramic, 60x40 cm) è il titolo dell’installazione che, contemporaneamente, fa da piano alla ricerca di Marques e, nello stesso tempo, permette allo spettatore di immergersi nella stessa attraverso un’immagine fotografica che supera la sua stessa rappresentazione. Le mani dell’artista sorreggono il libro “La Distinction” di P. Bourdieu, aperto su un’immagine fotografica in b/n raffigurata solo in parte, molto significativa per la ricerca sviluppata dallo stesso, mostrando nuclei familiari appartenenti a ceti sociali differenti e l’oggetto di ceramica posto esternamente dalla foto, colorato, lo spinge oltre. Bourdieu è stato il precursore delle attuali ricerche di mercato. Egli ha scoperto che il gusto, che permette di formulare giudizi estetici e di fare scelte di consumo, non è una caratteristica innata di un individuo, ma è un elemento della sua personalità influenzato dal contesto sociale in cui cresce e dalla sua condizione socio economica. Bourdieu ci indica un metodo scientifico, la Distinzione, Marques ci porta ad osservare il dettaglio, Le Distinzioni. “Momordica charantia, Porta Palazzo”, (2020, plastic cases, car paint, plastic fruits, 50x30x60 cm), nasce) è un’opera scultorea che nasce durante la sua residenza artistica presso Cripta 747 studio di Torino, dove ha studiato, in particolare, le attività di controllo dei potenziali rischi connessi alla comparsa di nuovi alimenti. Le abitudini alimentari cambiano nel tempo e raccontano un’evoluzione del gusto verso l’esotico, verso ciò che è straniero, ciò che è estraneo. Le domande che si pone e ci pone Marques visitando il mercato di Porta Palazzo a Torino sono: “Cos’è esotico?”, “Per quanto tempo è esotico? “. Cercando di capirlo, distinguendo, l’attenzione si sofferma su “Momordica charantia”(2020, stampa fine art di carbone Matt 300gsm, frame, 60x90cm), l’immagine di un ortaggio autoctono del Sud America e dell’Asia, incontrato per la prima volta al mercato di Porta Palazzo, venduto da agricoltori cinesi con sede in Piemonte come prodotto locale. Un’immagine che non rappresenta più solo l’ortaggio, ma l’idea di esotico, il suo essere esotico o meglio, l’essere stato esotico, visto che oggi dopo molte analisi e procedure la momordica charantia, che in lingua inglese prende il nome di bitter gourd, non è inserito nel catalogo dei nuovi alimenti e non è più soggetto per la sua distribuzione al regolamento dei nuovi alimenti della UE.
A questo punto con l’opera intitolata “Momordica charantia, new colour proposal” un’installazione che si compone di due immagini fotografiche, la rappresentazione di un colore, una tonalità di verde in questo momento non ancora censito, e la ripresa aerea del luogo più vicino a Udine dove si coltiva la bitter gourd, una lettera e la ricevuta dell’invio della stessa, Marques chiede a Pantone di catalogare, riconoscere, il peculiare colore verde della bitter gourd ed inserirlo nelle proprie Guide Pantone come fa dal 1963. Un nuovo colore che una volta “nominato” permetterà a tutti noi di essere esotici, di vedere un pezzo piccolo di un nuovo mondo.

Stefano Monti