Felipe Cardeña, The Way of the Shaman
Arte, Arti Performative, Fotografia
Alzheimer Fest, Parco delle Terme, Levico Terme (Tn), Levico Terme, Tn, 38056, Italia
14/09/2018 - 16/09/2018
Installazione ideata per la seconda edizione dell’Alzheimer Fest di Levico Terme (Trento) dal 14 al 16 settembre. Realizzata in collaborazione con Fondazione Maimeri, Milano.
La serie di fotografie racchiuse sotto il nome di "The Way of the Shaman", La via dello Sciamano, realizzate per Felipe Cardeña Project da Stefania Spadoni in occasione della seconda edizione dell’Alzheimer Fest, è un’ulteriore tappa nel percorso creativo e di crescita della Felipe Cardeña Crew, che, come in altre occasioni, rovescia il punto di vista sul mondo: la persona colpita da Alzheimer, considerata dalla società un malato da tollerare, da aiutare o al limite da compatire, viene invece assurto, nella concezione “tribale” della crew, al ruolo di “Capo tribù” di un gruppo che ha per l’appunto fatto dell’immaginazione, dell’inconoscibile oltre che della potenza e della vastità della propria visione interiore (punti nevralgici della malattia degenerativa) il proprio punto di forza e la chiave di riferimento del mondo. Ecco allora che gli anziani pazienti, acconciati per l’occasione con le stoffe e i vestiti autoprodotti e ideati dai ragazzi della crew (confezionati a mano e fortemente debitori di un’estetica di tipo guerrigliero-hippy), vengono così ad assumere, nella finzione fotografica, il ruolo di Grandi vecchi, di “Capi indiani”, se non addirittura di sciamani o guaritori, capaci, proprio tramite la loro malattia, di relazionarsi con le forze della natura e con le energie sottili del cosmo, ormai divenute fatalmente invisibili agli uomini “civilizzati”. E trovando così un’inaspettata consonanza e vicinanza di visioni con i ragazzi della crew, che della libertà dell’immaginazione e dell’abbandono della razionalità hanno fatto la loro principale bandiera. A corredo delle “fotografie sciamaniche”, all’Alzheimer Fest di Levico Terme è esposto anche un quadro di Cardeña intitolato “Il Re del Tempo”, incentrato sulla figura mitico-simbolica del celebre dio indiano, rivisitato dall’artista in chiave pop-floreale, considerato da sempre il Signore che custodisce i segreti del Tempo, nei quali presente, passato e futuro si uniscono e si armonizzano. Artista visivo, mimo, performer “trotamundo”, Felipe Cardeña (Balaguer 1979), ha abitato a Cuba e ovunque gli piacesse. Artista “misterioso in stile Banksy”, come l’ha definito il Corriere della Sera, Cardeña dissemina ovunque, con azioni “di disturbo”, le proprie opere in giro per il mondo. Ha partecipato a tre edizioni della Biennale di Venezia come artista “apolide” invitato in tre differenti padiglioni nazionali (2011, 2013 e 2015).
Nel 2012 è stato invitato a partecipare alla grande collettiva dedicata al tema del kitsch curata da Gillo Dorfles "Il kitsch oggi", al Palazzo della Triennale, a Milano, in cui viene ripercorso il tema del kitsch e delle sue rielaborazioni e interpretazioni nelle opere di grandi artisti storici e contemporanei.
Ha esposto in numerosi musei e spazi pubblici in Brasile, Italia, Spagna, Inghilterra, Cile, Stati Uniti, Cina.
La Felipe Cardeña Crew è un gruppo di una decina di ragazzi, tutti compresi tra i 16 e i 18 anni, portatori di un’estetica e di una filosofia di vita folle, colorata e selvaggia, fatta di arte partecipata, condivisa, popolare e libertaria, che ha nel lavoro dell’artista spagnolo Felipe Cardeña il suo fulcro portante, ma composta anche di performance, di canti, balli, proclami rivoluzionari e situazioni gioiosamente antagoniste e libertarie, basate sul rifiuto delle regole e delle gerarchie del potere, del mercato e del denaro.
Tra le loro performance, ricordiamo quella intitolata “Gioia e Rivoluzione”, andata in scena presso la Libreria Mondadori in Piazza Duomo, a Milano, nell’ottobre 2017, e quella intitolata “Swag e Rivoluzione” interpretata alla Libreria Feltrinelli, sempre a Milano, nell’aprile 2018 in occasione della presentazione del volume “Swag Negro” (Rizzoli) del rapper Bello Figo, di cui Felipe Cardeña disegnato la cover.