HIC SUNT LEONES 2018

Arte

Sala espositiva "Ex Frontone di Talamone", piazza della Repubblica 1, Orbetello, GR, 00100, Italia
10/03/2018 - 18/03/2018

Comunicato Stampa

HIC SUNT LEONES 2018 Mostra personale di arte contemporanea di Maurizio Tiberti
Settimana Mondiale del Cervello
Istallazioni dal 10 al 18 marzo 2018
Vernissage e Performance: sabato 10 marzo 2018 ore 18.00
Sala Espositiva “Ex Frontone di Talamone” Piazza della Repubblica - Orbetello (GR)
domenica 11, sabato 17, domenica 18: ore 10.30 – 12.30 e 16.00 – 19.00
Tutti i pomeriggi: 16.00 – 19.00; tutte le mattine su appuntamento – 339.2355882

In allegato: Comunicato Stampa e foto
www.mauriziotiberti.it uff. stampa 339.2355882

Hic sunt leones è la locuzione fantastica che evoca zone inesplorate delle mappe antiche e che Maurizio Tiberti utilizza per connotare la sua mostra personale nella Sala Espositiva Comunale “Ex Frontone di Talamone” di Orbetello, nella ricorrenza annuale della “Settimana Mondiale del Cervello” che coinvolge le Società Neuroscientifiche di tutto il mondo.
Il magnete della sua ricerca è il cervello, organo meraviglioso che cela ancora molti segreti e che gli offre la possibilità allusiva a molteplici moderne allegorie di circuiti neuronali della comunicazione e del tempo.
Tra arte e scienza, i simbolici territori di eventi chimici e biochimici, da cui gli attuali moderni “cartografi” di anno in anno lentamente ma esorabilmente tornano vittoriosi, sono oggetto delle rappresentazioni dell’artista.
Tra filologia e arte e istallazioni paradosso, Maurizio Tiberti porge schegge da Ovidio, Dickinson, Simonide, Agostino, Merini in una mostra agita e performativa.
Mentre leggete/scrivo queste parole, una miriade di circuiti fitti e ingarbugliati si sta accendendo nella vostra/mia scatola cranica. Saltando da un neurone all’altro, impulsi elettrici corrono alla velocità della luce in un groviglio di cellule nervose connesse da milioni e milioni di filamenti: ecco, la mostra vi indica questo viaggio visionario.

Hic sunt leones, in quei territori allocano spazio e tempo di cui ancora le neuroscienze cognitive cercano i meccanismi, scintille di eterno e di infinito.
I disturbi del senso del tempo appaiono quando il cervello è leso: è conferma del tempo che, come meccanismo nervoso richiede integrità delle aree che lo elaborano? Come possibilità tautologica di mostrare e nominare insieme.
Oggi il tempo non è un attributo dell’universo che noi percepiamo, ma è in noi. IL TEMPO E’ CERVELLO per gli studi naturalistici, clinici, strumentali, per l’approccio anche chimico all’esplorazione dell’inconscio e contro l’eventuale approccio fisico negazionista.
Anna Giannandrea