HOTEL MO.MA.

Arte, Architettura

Palazzo Brusarosco-Zaccaria , Contrà Porta S. Croce, 1, Vicenza, VI, 36100, Italia
09/02/2019 - 09/03/2019

Da Sabato 9 Febbraio al 9 marzo 2019 Casa Gallo, presso Palazzo Brusarosco-Zaccaria a Vicenza, una delle opere più importanti e riconosciute a livello mondiale realizzate dal grande architetto veneziano Carlo Scarpa, sarà abitata dalle opere dell’artista vicentina Monica Marioni.

Si rinnova così il dialogo tra architettura e arte che Scarpa ha sempre perseguito nella sua attività, a partire dal 1948 con l'allestimento della mostra retrospettiva di Paul Klee nell’ambito della Biennale di Venezia e poi nel corso degli oltre sessanta allestimenti, tra mostre e musei, realizzati nella sua carriera, che l’hanno reso un grande maestro nell'arte di allestire spazi per l’arte.

La mostra racconterà la trasformazione di un luogo domestico, un tempo abitazione della famiglia Gallo, in un ideale hotel temporaneo abitato dalle opere di Monica Marioni e dal pubblico, protagonista quanto le opere di un’inusuale passeggiata architettonico-artistica attraverso gli spazi ridisegnati da Carlo Scarpa nel periodo 1962-65, tra continue fughe prospettiche, vuoti, il continuum di stanze senza porte, il gioco di luce che abbaglia le pareti/quinte e una “piazza” centrale espressamente pensata come spazio-museo per ospitare opere d'arte moderna.

Fotografie, installazioni, opere sonore e performative troveranno il loro completamento nell’unicità dei diversi ambienti, che si susseguono in modo armonioso ma anche imprevedibile, articolando i 650 metri quadri di Casa Gallo in un hotel ideale, composto, più che da camere, da wunderkammer scandite da continui détournements estetici e concettuali.

Nell’azione di Monica Marioni la potenza del contenuto è moltiplicata dal contenitore, che diventa lo scenario e al tempo stesso il coprotagonista, oltrepassando l’aspirazione di Scarpa di mettere l’ambiente al servizio delle opere d’arte.

La scelta di produrre un ciclo di lavori espressamente concepiti per l’abitazione scarpiana amplia i temi già presenti nella sua ricerca, come l’interesse per il corpo umano, includendo l’attenzione per l’architettura sia di interni che di esterni, in quanto espressione di un’energia in grado di confrontarsi con l’arte e di arricchirne il significato.
La metafora dell’hotel, luogo di passaggio e provvisorio per eccellenza, esprime l’esigenza di continui cambi di punti di vista, a seconda del luogo, del tempo, della luce. Sono soprattutto i vuoti a liberare l’energia e il significato dei singoli lavori, perché diventano insieme un corpo organico e accogliente, uno spazio potenziale che l’artista offre ai visitatori i quali ne colgono le potenzialità espressive.
Le opere lanciano dei messaggi, comunicano, attraverso le forme architettoniche, diventando una realtà accresciuta che va al di là dell’architettura stessa e dell’arte, per investire la vita. Questa idea di opera totale permette al pubblico di creare un rapporto non solo con gli oggetti ma anche con gli ambienti e di conseguenza con la propria immaginazione.