Il suo occhio infallibile nel nostro occhio. Domenico Rambelli – Massimo Pulini

Arte

Sala Baracca Rocca estense, Piazza dei Martiri 1, Lugo, Ravenna, 48022, Italia
10/12/2022 - 08/01/2023

Comune di Lugo / Museo Francesco Baracca
Matrice. [Due]
Il suo occhio infallibile nel nostro occhio
Domenico Rambelli – Massimo Pulini

Inaugurazione sabato 10 dicembre 2022

A Lugo, tra Francesco Baracca e Domenico Rambelli, una visita guidata nella città e una mostra, a cinquant'anni dalla morte dello scultore faentino
Sala Baracca, Rocca Estense, Piazza dei Martiri 1, Lugo
10.12.22 – 8.1.23
Giornate e orari di apertura: sabato e domenica 10-12 e 16-18; aperta il 24 e 31/12; 5 e 6/1 e su prenotazione, tutte le mattine, da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 12.
Chiusa 25 e 26/12; 1/1.

Per Lugo si è parlato spesso e a ragione di museo diffuso; un museo che disegna una mappa che congiunge i luoghi, dentro la città natale di Francesco Baracca, che ne conservano memoria, portando nel presente e rilanciando le sue gesta eroiche di asso dei cieli, così come la sua figura romantica e avventurosa di pioniere del volo.
Baracca è figura imprendibile, capace di attraversare e connettere due mondi ed epoche, l’ottimismo tecnologico e la fiducia nel futuro e nel progresso, insieme alla catastrofe e al disastro in cui tutto il mondo crolla e implode, superando infine contraddizioni, appropriazioni e retoriche con una persistenza, non solo del mito, ma anche dell’uomo, che giunge a noi ancora intatta, viva e potente.

In una mappa napoleonica del 1810, e in altre successive, la cartografia del centro di Lugo ricorda ai nostri occhi, molto chiaramente, la forma inequivocabile di un aereo.

Così, il sogno antichissimo del volo, sembra quasi diventare presagio futurista e novecentesco, segno premonitore e matrice di accadimenti, presenze e vicende future. Proiezione del cielo. Specchiatura terrestre.
Come costellazione che ci orienta nel percorrere un itinerario che dall’attuale sede del Museo Francesco Baracca, collocato dal 1993 nella casa natale del cavaliere del cielo, che i genitori donarono, insieme a cimeli, documenti e lettere, al Comune di Lugo, ci porta nell’orbita di quello strepitoso centro di gravità rappresentato dal monumento dedicato all’aviatore realizzato dallo scultore faentino Domenico Rambelli; un capolavoro assoluto inaugurato nel 1936 e collocato in una delle piazze più belle della città in cui si stratificano e affacciano, simultaneamente e in prezioso e raro accordo, i secoli, gli stili, i patrimoni e le storie. Centro irradiante in cui convergono forze ed energie.

Su di un lato e angolo della piazza, c’è l’edificio più importante, per storia e imponenza, della città di Lugo, la Rocca Estense. Al suo interno, sotto la volta d’ingresso, si trova Sala Baracca, prima sede del museo istituito dal comune nel 1924, sei anni dopo la morte prematura dell’aviatore.
La sala, decorata dal pittore lughese Lucio Benini con uno stile che guarda al primo Rinascimento, in un alternarsi ritmato di soli infuocati nella volta e, sulle pareti della stanza quadrata, cavallini rampanti e i nomi dei luoghi che furono scenario delle trentaquattro vittorie dell’aviatore, ha ospitato il museo fino agli anni novanta e mantiene al suo interno gli arredi lignei dell'ebanista, anch'egli lughese, Antonio Turri.
Attualmente è sede adibita a mostre, presentazioni e incontri, ma mantiene inalterato il suo fascino raccolto di scrigno e luogo della memoria.

Da qui ci si sposta infine al Cimitero di Lugo dove, oltre alla tomba del pioniere dell’aviazione, una cappella sepolcrale progettata e decorata a mosaico dall’artista Roberto Sella con stelle che richiamano la volta di Galla Placidia, e un maestoso sarcofago in bronzo sormontato da un’aquila, ritroviamo anche un sorprendente Domenico Rambelli con un poetico e commovente intervento nella lapide funeraria di un altro illustre cittadino lughese, il musicista e compositore Francesco Balilla Pratella, firmatario del manifesto della musica futurista e animatore di un importante cenacolo cittadino.

[Programma]

Una visita guidata al museo diffuso e una mostra che mette in dialogo una scultura di Domenico Rambelli con una serie di dipinti inediti di Massimo Pulini, a cinquant'anni dalla morte del grande artista faentino.

• ore 11 Ritrovo e visita guidata al Museo Francesco Baracca e a seguire, al monumento di Domenico Rambelli in piazza Baracca (con Giulia Garuffi, Luca Nostri e Massimiliano Fabbri)
• ore 15.30 Visita alle tombe di Francesco Baracca (con Mauro Antonellini) e Francesco Balilla Pratella (con Daniele Serafini) presso il Cimitero monumentale di Lugo (viale De' Brozzi 81)
• ore 17 Sala Baracca, Rocca Estense (Piazza dei Martiri 1, Lugo) Inaugurazione della mostra Il suo occhio infallibile nel nostro occhio. Domenico Rambelli - Massimo Pulini. A cura di Rodolfo Gasparelli e Massimiliano Fabbri (con un testo di Giorgio Martini)

Per la visita guidata al Museo Baracca e agli altri luoghi inseriti nella mappa, è consigliata la prenotazione. La partecipazione alla visita, così come l'ingresso alla mostra, sono gratuiti.
Info e prenotazioni:
0545 38105 / museobaracca@comune.lugo.ra.it
www.museobaracca.it

Il percorso si chiude circolarmente all’interno della Sala Baracca, con un dialogo, o forse sarebbe meglio dire con un cortocircuito, che specchia e triangola i due pezzi in mostra con l'intensità vibrante della sala che li ospita e accoglie.
Al centro, una delle magnifiche teste in bronzo di Domenico Rambelli proveniente da una collezione privata, raffigurante il fante morente, o di terra, del Monumento ai Caduti di Viareggio (fatto in collaborazione con Lorenzo Viani), e un omaggio a questa scultura del pittore Massimo Pulini che attraverso uno sguardo speleologo e un gesto quasi magico, entra nello spazio e nella notte interna della testa e dei corpi svelandone, citando Gabriele D'Annunzio dalla sua orazione funebre per Baracca, “cuore e motore, tendini e tiranti, ossa e centine, sangue ed essenza, anima e fuoco”.
Pittura che qui mostra la parte invisibile e interna della scultura attraverso un procedimento radiografico che sembra infine offrire una ulteriore dimensione, di spazio e tempo, una memoria non del tutto perduta, al volume.