IO SONO MUSEO

Arte, Design, Architettura, Fotografia

Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia, RE, 42121, Italia
28/06/2022

Come realizzare un museo partecipato nel XXI secolo?

MARTEDÌ 28 GIUGNO, ALLE 21.30 A REGGIO EMILIA, NEI CHIOSTRI DI SAN PIETRO INCONTRO CON L’ARCHITETTO ITALO ROTA, FIGURA CENTRALE DELLA SCENA PROGETTUALE CONTEMPORANEA, IN DIALOGO CON FULVIO IRACE E ALESSANDRA QUARTO. CONDUCE ELENA DEL DRAGO

In occasione della recente pubblicazione del volume “Io sono Museo” (Forma Edizioni), dedicato al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, a cura dell’architetto Italo Rota

Apertura straordinaria di Palazzo dei Musei dalle ore 21 alle 24. Sonorizzazione a cura di Massimo Zamboni

Come rilanciare l’identità di un Museo? Quale è il ruolo del Museo oggi, lo spazio condiviso della collettività del XXI secolo, dove storia, heritage, tecnologia, passato e presente condividono uno spazio e un’idea di futuro?

In occasione della recente pubblicazione del volume Io sono Museo, a cura di Italo Rota con Elisabetta Farioli e Francesca Grassi (Forma Edizioni, Firenze), martedì 28 giugno, alle ore 21.30, nei Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia si svolgerà un incontro con l’architetto Rota, figura centrale nella scena architettonica e progettuale contemporanea. L’evento intende svolgere una riflessione sulla museologia oggi e aprire una riflessione sul ruolo dei musei contemporanei nei confronti del futuro collettivo e individuale nel contesto di un mondo sempre più complesso e mutevole, a partire dalla visione che ha guidato il progetto di riallestimento del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, curato da Italo Rota.

L’architetto, in dialogo con Fulvio Irace, storico dell’architettura italiano e docente al Politecnico di Milano, nonché esperto di storia e critica del progetto moderno e contemporaneo e Alessandra Quarto, soprintendente all’Archeologia, alle Belle arti e al Paesaggio della Città Metropolitana di Bologna e delle province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, interverrà su alcuni grandi temi affrontati nel volume, dedicato al progetto di Reggio Emilia, che spaziano dall’architettura come luogo dell’immaginazione sociale al ruolo dei musei nell’offrire ai cittadini un processo di esplorazione e conoscenza che permette loro di fare una esperienza utile a ricordare il passato e a immaginare il futuro.
Condurrà Elena Del Drago, storica dell’arte, giornalista e nota conduttrice di A3, Il formato dell’arte, la trasmissione di Radio3 RAI che racconta le arti visive.
L’incontro sarà preceduto dai saluti istituzionali del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e dell’assessora alla cultura Annalisa Rabitti.

In occasione dell’evento si svolgerà l’apertura straordinaria di Palazzo dei Musei dalle ore 21 alle 24. Sonorizzazione a cura di Massimo Zamboni, dedicata appositamente a Io sono Museo e alla musica nata dalla creatività reggiana.

La serata è promossa dal Comune di Reggio Emilia – Musei Civici in collaborazione con Forma Edizioni, nel contesto del cartellone di attività Restate, con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Reggio Emilia. Il volume Io sono Museo è realizzato con il contributo di Iren S.p.A.

Ingresso libero. In caso di maltempo l’evento si svolgerà al teatro Cavallerizza – viale Allegri 8 Info: 0522456816 Info www.musei.re.it Facebook museicivicire Instagram @museicivicire

IO SONO MUSEO
Non il semplice catalogo di un museo, ma la prima stanza del museo stesso.
“I musei” afferma Italo Rota “si stanno trasformando in un componimento a più voci, tra memoria, ricerca, scienza, industria, arte e umanesimo, mediato e reso possibile dalla partecipazione personale e dall’intervento del singolo, per testimoniare la libertà e la responsabilità che il futuro ci invita a considerare ogni giorno, nel presente, sia come individui sia come collettività”.

Il volume Io sono Museo (Forma Edizioni), appena dato alle stampe, è una testimonianza di tale trasformazione, che si propone anche di fornire delle vere e proprie “istruzioni per l’uso” per realizzare un museo partecipato nel XXI secolo.

Il libro, una vera e propria guida metodologica su come progettare, racconta l’esemplare case history, noto a livello internazionale, del progetto di Italo Rota per i nuovi Musei Civici di Reggio Emilia, commissionato dal Comune di Reggio Emilia e realizzato in un percorso partecipato con la città: complesso, articolato a fronte di una delle testimonianze museali più antiche d’Italia, in una città che rivendica oggi un nuovo ruolo nella contemporaneità.
Oltre un decennio di lavoro e di progettazione che è approdato nella realizzazione di un museo che si pone come “archivio dei beni comuni”, secondo l’accezione di Claire Bishop, nel quale a partire dalla fisicità delle testimonianze si rivede criticamente anche la propria storia.

“Il museo come archivio dei beni comuni” scrive Rota “si muove tra due approcci: uno moderno e uno post-moderno. L’approccio moderno, ottocentesco, alle istituzioni culturali come tempio dove l’opera d’arte o il documento sono profusori di cultura; l’altro l’approccio post-moderno e l’egemonia culturale del presente, in cui il museo è ora lo strumento per i visitatori-cittadini per relazionarsi con gli oggetti delle collezioni, ‘cose’ del passato e del presente, mantenuti, serbati, immagazzinati, custoditi, preservati, salvaguardati, difesi, mantenuti in salute, per produrre conoscenza e scoperta.
Rinunciare all’esercizio del leggere cronologico è essenziale per poter attivare questo tipo di installazioni che esplorano il tempo e lo spazio della nostra memoria; gli oggetti e i documenti delle raccolte non sono più materia inerte ma materia viva che organizza in maniera diversa la mappa delle certezze della conoscenza. (…) Il compito sostanziale dell’archivio dei beni comuni è disseppellire il sapere rimasto sepolto e riportarlo alla luce per potercene servire di nuovo, una nuova e bizzarra forma di archeologia”.

Io sono Museo, pubblicato anche in lingua inglese, testimonia un lavoro corale che ha coinvolto la direzione dei musei reggiani e i curatori delle raccolte, in un dialogo continuo tra visioni espositive, esigenze scientifiche, sollecitazioni partecipative. Il libro comprende due contributi di Italo Rota Oplà e What is museum?, gli approfondimenti metodologici di Francesca Grassi Roomscape, When attitudes become form, Roomscape map, i testi di Elisabetta Farioli A nuova vita. Il “caso” Museo di Reggio Emilia come laboratorio di nuova museologia e di Roberto Macellari Il “Metodo Chierici”: dal Museo di Storia Patria al Nuovo Museo, oltre a interventi istituzionali. Integrano e arricchiscono il volume (progetto grafico di Paolo Tegoni) la narrazione di cinque installazioni che rappresentano altrettante tappe espositive, realizzate dal 2010 al 2016, con il coinvolgimento e la partecipazione della città allo scopo di sperimentare le nuove modalità di approccio alle collezioni, e di due mostre più recenti realizzate nel 2017 e 2018: Lo scavo in Piazza. Una casa, una strada, una città e On the Road. Via Emilia 187 a.C.
Il racconto dell’esperienza realizzata a Reggio Emilia di un museo planetario multi-temporale è inoltre integrato da un vocabolario dei termini guida che definiscono un nuovo museo contemporaneo e da un apparato iconografico dal forte impatto visivo, un elaborato montaggio di foto d’archivio, immagini di maestri della fotografia presenti nella collezione della città, committenze di reportage sulle nuove realizzazioni.
IL NUOVO PALAZZO DEI MUSEI

A fronte di una delle testimonianze museali più antiche d’Italia (l’origine del museo è databile al 1830, il primo nucleo ha origine nel 1799), Reggio Emilia con il progetto di Italo Rota si rivolge a un pubblico sempre più allargato ed eterogeneo, rendendo permanente un suo nuovo ruolo nella Contemporaneità.

È peculiare e davvero sorprendente la progettazione visiva che guida il riallestimento di Italo Rota del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia – già palazzo imperiale, convento francescano, scuola e museo civico – la cui progettazione e realizzazione ha toccato diversi piani e richiesto
molti anni non solo per la complessità del progetto, ma anche perché i vari step sono stati periodicamente condivisi con la città, organizzando eventi e mostre.

Se al primo piano l’attenzione è concentrata sulle strepitose collezioni storiche tra scienza naturale e archeologia, e al terzo piano lo spazio è stato dedicato al percorso educativo e pedagogico della Scuola in Museo, progetto unico in Italia, alimentato e sollecitato dal patrimonio museale, al secondo piano, inaugurato da pochi mesi, si svolge un coinvolgente viaggio nel tempo, tipico del cinema, che va dalla Preistoria al Novecento. Le collezioni storiche create dalla fine del Settecento (Paletnologia, Archeologia, Zoologia, Etnografia, Botanica, Geologia), ma anche tanti materiali custoditi nei depositi dei musei e di altre istituzioni della città, in molti casi donati alla comunità, sono proposti attraverso una pluralità di livelli narrativi, connessioni spazio-temporali, incontro tra i mondi e discipline diverse, capaci di mettere in risonanza la dimensione nazionale con quella internazionale e offrire ai visitatori una esperienza emotiva e sensoriale unica attraverso la quale stimolare la curiosità e arricchire la propria visione.
La scelta di Italo Rota è radicale. Il Nuovo Palazzo dei Musei di Reggio Emilia si presenta al secondo piano come un insieme di stanze della memoria, in cui perdersi, in cui si riportano alla luce e convivono epoche, personaggi e storie diverse. Si spazia dalla Preistoria del territorio Reggiano – arricchita con citazioni di reperti d’eccezione conservati nelle collezioni storiche, come la preziosissima statuina neolitica nota come la Venere di Chiozza o l’ascia in rame simile a quella di Ötzi – a Marco Emilio Lepido e la sua Via Emilia, dal Correggio a Ludovico Ariosto, dai secoli degli Estensi al Primo Tricolore rivoluzionario e unitario, da Antonio Fontanesi al respiro della Contemporaneità rappresentata dal vasto e unico patrimonio fotografico, considerando il ruolo che riveste nella storia della città, a partire dall’esperienza di Luigi Ghirri a cui è dedicata una sezione permanente. Una vera e propria “ossessione fotografica" quella di Reggio Emilia che si rispecchia nella ricca ed importante collezione della fototeca della Biblioteca Panizzi, nel festival Fotografia Europea, nel progetto Giovane Fotografia Italiana e nella sentita partecipazione al circuito OFF.
Accanto all’immagine fotografica un ruolo da protagonista è assunto dai video (a cura di Domiziana Bani e Francesca Grassi) che accompagnano tutte le nuove sezioni con l’inserimento di cortometraggi di autori quali Mario Martone ed Ermanno Olmi.