Layers

Arte

Corsetto Sant'Agata 22, Brescia, 22, Brescia, BS, 25121, Italia
09/10/2020 - 31/10/2020

Layers
Raffaella La Vena
dal 9 ottobre al 31 ottobre
vernissage: 9 ottobre ore 18:00
Spazio Ken Damy Visual Arts
Corsetto Sant’Agata 22, Brescia
aperto dal giovedì al sabato dalle ore 16,30 alle ore 19,30
In questa mostra si ha la possibilità di seguire la traiettoria artistica compiuta dall’artista negli ultimi 10
anni a partire dalle opere riunite nella dicitura V1-V4 agli ultimi Layers.
Per le prime opere, V1-V4, l’artista parte dal formato del foglio A4 e lo riduce in tanti sottomultipli, tutti
condizionati dalla proporzione aurea. I rettangoli, legati tra loro da rapporti proporzionali, perdono la
loro consueta staticità acquisendo dinamismo nella composizione. Si inseriscono liberi all’interno del
campo quadrato che li contiene e interagiscono affrancati secondo l’impulso che muove Raffaella. A
loro volta, ogni quadrato non è a sé ma è un modulo inserito in una serie: le sue opere hanno la
precisione di un sistema (matematico) che analizza il livello di equilibrio (entropia) raggiunto. Ecco la
parola: equilibrio.
“L’astrazione” è, per l’artista, più vera del reale, perché è una dimensione interiore, a cui non si può
mentire e dalla quale non si può scappare. Le geometrie interne sono mosse secondo “l’impulso” ma
è preciso spiegare che la tensione artistica è qui tutta protesa verso il raggiungimento di un’armonia e
che la relazione tra i rettangoli è regolata per assonanza o dissonanza di colore.
Le forme geometriche non sono avulse dalla natura ma, al contrario, si determinano dal confronto
[mimesis] con essa e quindi il termine “astrazione” va rivisto alla luce dell’ispirazione profonda che
solo la perfezione organica può suscitare. La dimensione emotiva viene suggerita dall’uso seduttivo
dei colori: le opere non provocano ma attirano dolcemente il fruitore attraverso l’armonia dei toni.
Emozionano le trasparenze. Non sono sfumature, non sono chiaroscuri. L’uniformità e la
conformazione delle sovrapposizioni sono l’incontro tra razionalità e emozione e non sono ammesse
imprecisioni. La complessità dell’interiore è resa dalle trasparenze omogenee, dai contagi di colori
delicati. Le trasparenze ci restituiscono una dimensione duale: quella attiva del mostrare, rendere
noto, e quella passiva dell’essere visibile ai sensi, come secondo l’etimologia della parola. Ecco
questo è quanto Raffaella ci regala: la sua capacità d’artista che è attiva, che ci mostra, e la sua
enorme e generosa sensibilità umana che si mette a nudo davanti a noi. Dichiara l’artista: “A me
interessano la trasparenza e la dissolvenza di un colore nell’altro, il loro trapassare senza limiti, come
se ci fosse un passaggio continuo. Per me la dimensione del colore è carezzevole, è la traduzione di
un sentimento”.
Nella nuova serie, i Layers, non ci sono più i soli rettangoli. Sono presenti in alcuni moduli ma altri
sono liberi di seguire la via del colore, senza più scontrarsi con la sezione aurea nel tentativo di
emergere in superficie. Sono affiorati elementi più organici, ovoidi o linee flessuose che si involvono
su loro stesse. Sono palpabili anche porosità, quasi a evocare superfici lunari.
Ciò che resta è la relazione tonale rivestita da una patina trasparente e uniformante che rende
piacevole il contatto con la superficie. Si ricorda che la parola ‘colore’ deriva dal latino celare: inteso
come qualcosa che ‘si mette sopra, copre’ e penso che le opere di Raffaella sposino visivamente
l’etimologia
Il percorso che va dai V1 V4 ai Layers è lineare: dall'incontro- scontro tra razionalità e la parte più
istintuale, forze opposte ma rivolte verso una comune armonia nei primi lavori, ad un inabissamento
negli strati più interni delle emozioni, scevri dalle gabbie geometrizzanti nelle seconde. Dalle figure
geometriche auree, i rettangoli, ai monotipi, summe bilanciate di forme, all'indefinitezza degli strati
frastagliati che si sovrappongono nelle tele il peso della composizione è sempre al centro della
ricerca