Leonardo Moretti. Campione senza valore.
Arte
Corso G. Amendola 40, Pistoia, PT, 51100, Italia
13/11/2021 - 30/12/2021
Piano Nobile Home Gallery, il nuovo spazio diretto da Giulia Ponziani dedicato all'arte contemporanea e agli artisti emergenti a Pistoia, prosegue la sua ricca programmazione con la personale del giovane artista pratese Leonardo Moretti, a cura di Silvia Bellotti ed Erica Romano.
La mostra, creata in collaborazione con Forme, sarà inaugurata sabato 13 Novembre 2021, dalle 16 alle 20, in Corso G. Amendola 40 a Pistoia.
Partendo da una riflessione sul pensiero di Walter Benjamin, Moretti indaga i concetti di unicità, serialità e valore, intessendo un rapporto dialogico tra l’opera d’arte e la documentazione prodotta e archiviata nelle abitazioni e negli uffici. L’insieme costituisce una narrazione poetica che richiama l'attenzione sulle pratiche che costituiscono il corpus fondamentale delle nostre vite “ufficiali”, come tutti quegli atti formali che, pur determinando il nostro status e la nostra identità sociale, nel giro di pochissimo tempo diventano copie senza importanza.
Negli splendidi spazi della Home Gallery, l'artista allestisce i suoi lavori con meticolosità quasi installativa, andando a ricomporre una sorta di “archeologia d'ufficio” attraverso la stratificazione di oggetti e documenti in cui l'elemento di scarto assume nuova valenza estetica mediante un processo che si sviluppa in due fasi.
Tutte le opere che compongono la serie, infatti, vengono bollate dall'artista come “campione senza valore” tramite l’apposizione di un vecchio timbro proveniente proprio da un cassetto d’ufficio dove possiamo immaginarlo abbandonato in mezzo a molti altri.
L'azione della marchiatura viene tuttavia immediatamente contraddetta dall'aggiunta sulle opere di elementi in finto oro riprodotto in varie forme e modalità.
Applicato a vernice, a spray, a foglia o rappresentato nel suo simbolo chimico, l'elemento aureo se da un lato diviene simbolo di unicità e preziosità non cedevole alla corruzione del tempo, dall'altro, nella sua non autenticità fisica, contribuisce a creare un cortocircuito di senso, uno scarto paradossale tra ripetibilità e unicità, tra campione e riferimento, tra parola e visione.