L’erba voglio di Paola Romoli Venturi
Arte, Arti Performative
Largo Mesia,3 - Via Vulci,32, Roma, RM, 00100, Italia
16/11/2022 - 19/11/2022
Installazione performativa
Da 16 al 19 novembre ore 10.30 - 20.00 | Mesia Space - Largo Mesia, 3 / Via Vulci, 32 - Roma
Incontro con il pubblico
Sabato 19 novembre ore 18.00 | Mesia Space - Via Vulci, 32 - Roma
L’erba voglio è un’installazione performativa realizzata con una selezione di lavori prodotti dal 1990 al 2022 da Paola Romoli Venturi. Le opere saranno visibili dal 16 al 19 novembre dalle ore 10.30 alle ore 20.00 presso Mesia Space a Roma.
L’artista tutti i giorni ‘agirà’ negli spazi messi a sua disposizione: leggendo pagine dei suoi appunti tra cui la filastrocca L’erba voglio; cercando il suono della parola PACE e disegnando un erbario con le diverse tipologie di ‘Erba Voglio’.
L’evento si chiuderà sabato 19 novembre alle ore 18.00 con l’incontro con il pubblico: un talk performativo che si concluderà con la lettura della filastrocca L’erba voglio.
“Ho vissuto sempre in Italia, un paese in pace, ma ho ascoltato e visto tante guerre attraverso la cronaca internazionale. Queste ‘notizie’ di guerre ‘lontane’, che sono presenti in alcuni lavori da me realizzati negli anni, hanno acceso in me l’urgenza della conservazione della PACE”
L’erba voglio è una filastrocca, scritta a maggio del 2022 che affronta il tema dei campi minati. L’incipit della filastrocca: ‘La terra che tutti vogliono è terra morta’ è il titolo di un precedente lavoro che rifletteva sulle guerre che erano in atto all’inizio degli anni 90 del XX secolo. Nel 1990 inizia la prima guerra del Golfo, che fu la prima ‘guerra/evento mediatico’ raccontata ‘in diretta’ dai media. Da allora le guerre ‘lontane’ entrarono nelle nostre vite in modo vivido. La riflessione negli anni si è estesa anche alle conseguenze delle guerre. Nel 2008 l’artista realizza l’installazione itinerante ‘vedova di guerra Alessandra’ e nel 2016, con la performance WE, affronta il tema dei respingimenti dei popoli in fuga. La riflessione arriva fino ad oggi con la filastrocca L’erba voglio ed il suo erbario dei campi minati e con il progetto ‘Cutting sound’ nel quale l’artista scrive la parola PACE con un taglierino, cercandone il suono.