MARCO CERONI. “SQUAME”. MARTEDÌ 15 SETTEMBRE ORE 21,00 : OPENING. MUSEO CARLO ZAULI Sino al 29 ottobre 2020.

Arte

Via della Croce 6, Faenza, Ra, 48018, Italia
15/09/2020 - 29/10/2020

MCZ TERRITORIO.
Il Museo Carlo Zauli crede fortemente in una visione di rete e di progettazione culturale condivisa. Con questo spirito sostiene progetti e collabora con istituzioni del territorio allo scopo di ampliare e rafforzare la rete culturale e lo sviluppo della creatività locale, sempre cercando di restare coerente al proprio percorso contemporaneo.
In questa ottica di rete quindi il museo riveste in molte occasioni il proprio ruolo di partner di altre realtà, ospitando eventi altrui, offrendo spazi e mettendo a disposizione il proprio staff e le proprie competenze organizzative e comunicative.
Il progetto MCZ Territorio si sviluppa in un percorso, ormai decennale, dedicato ad artisti locali, promosso dal Museo Carlo Zauli, pensato per favorire scambi ed esperienze “ceramiche” e quest’anno dedica la propria attenzione a Marco Ceroni.

Marco Ceroni (Forlì 1987), di origine faentine, vive e lavora a Milano e collabora dal 2017 con GALLLERIAPIù di Bologna, dove il 25 settembre inaugurerà la sua mostra personale.
In questo progetto, il museo diventa contenitore, luogo della storia, ambientazione e possibilità plastica, dando stimolo e voce ai nuovi linguaggi della contemporaneità mentre le opere di Carlo Zauli invitano al confronto e alla sperimentazione.
Sfide pronte a restituire intuizioni ceramiche mediante le quali MCZ suggerisce nuove strade alla ricerca contemporanea.
La sua ricerca ibrida elementi urbani a forme organiche creando un immaginario che oscilla tra reale e verosimile.
Marco Ceroni si approccia alla ceramica in un luogo nato e pensato per questo scopo; accompagnato da Aida Bertozzi, ceramista, docente e collaboratrice del Museo Carlo Zauli, intreccia “natura e oggetti meccanici della contemporaneità” che vengono curiosamente avvicinati per assonanze formali e forse visive.
Ibridazione si aggiunge ad ibridazione creando la visione mai completa di narrazioni possibili all’interno del quotidiano.
Nell'opera SLAG la forma industriale della carena di uno scooter viene riprodotta con argille semirefrattarie, modificata poi tramite innesti che richiamano il mondo organico, creando così sculture in bilico tra scorie e resti animali. Un attacco alla realtà dove il panico tenta di arrampicarsi alle superfici delle cose.
All'interno della Sala dei forni SLAG dialogherà con l'opera LACOSTE, una grande scultura in ceramica, che emulsiona scenari urbani ad immaginari primordiali e selvaggi.
Nell'allestimento della mostra Marco Ceroni ha collaborato con Elia Landi, artista e tatuatore faentino, che realizzerà una pittura murale in dialogo con le sculture.