mostra CORPO RICORDA. L’ART BRUT NELLA COLLEZIONE GIACOSA – FERRAIUOLO

Arte

Via Francesco Negri 65, Roma, RM, 00154, Italia
01/04/2023 - 03/12/2023

Mostra: “CORPO RICORDA. L’Art Brut nella collezione Giacosa – Ferraiuolo”
Luogo: SIC 12 artstudio: Via Francesco Negri 65 – 00154 ROMA (RM)
Date: 01.03.23 – 03.12.23
Vernissage: 01.03.23 dalle ore 17 alle 22h
Orari: per visitare la mostra (da mercoledì a domenica) occorre prenotare tramite la pagina: www.sic12.org o telefonando allo +39 06 9259 9626
Gli artisti: Sarah Albert, Noviadi Angksapura, Guido Boni, Frédéric Bruly-Bouabré, Francesco Borrello, Nicole Claude, Michel Dave, Gabriel Evrard, Giampaolo Coresi, Saverio Fontana, Maurizio Fontanelli, Davood Koochaki, Giovanni Galli, Pietro Ghizzardi, Frantz Jacques detto Guyodo, Philippe Marien, Alessandra Michelangelo, Benoït Monjoie, Michel Nedjar, Marilena Pelosi, Manuela Sagona, Miguel Angel Suesta, Oswald Tschirtner.

Dal 01 aprile al 03 dicembre 2023, SIC12 Art Studio Roma presenta "Corpo ricorda", una mostra di Art Brut della collezione di Gustavo Giacosa e Fausto Ferraiuolo.
L’esposizione propone un incontro tra autori di diversa nazionalità che fanno dei rapporti tra corpo e memoria le fondamenta di una personale mitologia visiva. “Corpo ricorda” conclude un ciclo di mostre corrispondente ai tre nuclei tematici che strutturano la collezione. Questo ciclo era iniziato con "A Due" che indagava la nozione di doppio, di specchio e di alterità ed è proseguito con “Parole in cammino” attorno alla dimensione grafica della scrittura.
Ventitré gli autori presenti in mostra: alcuni “classici” dell’Art Brut come Michel Nedjar e Oswald Tschirtner s’affiancano a scoperte più recenti come il javanese Noviadi Angksapura o l’haitiano Frantz Jacques detto Guyodo. La maggior parte di loro crea scevra da qualsiasi modello culturale di riferimento e s’inscrive a pieno titolo nella nozione di Art Brut così come l’ha definita Jean Dubuffet. Altri, pur mantenendo una radicalità stilistica, intrattengono rapporti più complessi con la creazione e con il mondo dell'arte. La curatela di Gustavo Giacosa ha integrato questa diversità d’approcci inseguendo il filo rosso che vede il corpo come il teatro di una lotta tra memoria e oblio.