Mostra di Beato Angelico a Firenze: ne parla Daniel Mannini

Arte

Palazzo Strozzi, Museo di San Marco, Firenze, FI, 50100, Italia
26/09/2025 - 25/01/2026

[corretto]

Fino al 25 gennaio 2026, presso il Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco a Firenze è possibile visitare la suggestiva e coinvolgente mostra dell'esimio Beato Angelico, presenza cardine di elevatissimo livello nella grande storia dell'arte universale. L'esposizione definita a buon conto “straordinaria e irripetibile” è organizzata in collaborazione con il Museo di San Marco, in omaggio celebrativo a questo immenso artista, considerato come principale esponente dell'arte del Quattrocento, nonché come testimonial imprescindibile e simbolo ad emblema e a vessillo dell'arte italiana di tutti i tempi. Beato Angelico è valutato come uno dei padri per antonomasia del Rinascimento e la sua influenza ha generato una continuità cronologica e temporale mai interrotta e ai giorni nostri ancora valida e sempre molto qualificante. La mostra centra l'attenzione sullo sviluppo evolutivo dell'arte di Beato Angelico, evidenziando il corollario di rapporti e di relazioni avviate e consolidato con altri grandi pittori dell'epoca, come Masaccio, Filippo Lippi, Lorenzo Monaco, ma anche con grandi scultori come Lorenzo Ghiberti, Michelozzo, Luca della Robbia. Questa esposizione è la prima prestigiosa mostra fiorentina dedicata a commemorare questa figura di enorme calibro e caratura, esattamente dopo 70 anni, dalla mostra monografica del 1955, producendo un importante prolifico dialogo unico e unificante tra istituzioni e territorio. Va sottolineato, che Beato Angelico è diventato celebre per lo speciale linguaggio pittorico, che partendo dalla concezione scaturita dall'eredità tardogotica, ha utilizzato dei principi appartenenti alla nascente arte rinascimentale, come orchestrazione congiunta di notevole valenza compositiva. I suoi magnifici dipinti sono apprezzati per la particolare maestria nella prospettiva spaziale e nella distribuzione raffigurativa, per il peculiare uso della luce e delle fonti luminose all'interno delle immagini evocate e per il rapporto caratteristico tra le figure e lo spazio circostante, con risultati di resa davvero sorprendenti e stupefacenti. Nelle due sedi sono disposte oltre 140 opere tra dipinti, disegni, sculture e miniature, provenienti da prestiti del Museo del Louvre, dal Metropolitan Museum di New York, dalla National Gallery di Washington, dai Musei Vaticani e da altri ambiti nazionali e internazionali di rilievo. Frutto di oltre 4 anni di preparazione, il progetto espositivo ha reso possibile un'operazione di incommensurabile valore scientifico e culturale, avendo consentito anche il restauro di pale d'altare smembrate e disperse da più di 200 anni, offrendo un'occasione davvero unica per esplorare l'ispirazione e la vocazione di questo frate artista di geniale talento, in relazione a un radicato intenso credo religioso, fondato su una meditazione contemplativa del sacro in armoniosa e coesa fusione con l'umano e il senso di umanità. Su questa scia, la dottoressa Elena Gollini ha voluto interpellare Daniel Mannini (www.danielmanniniart.it) d'artista fiorentino doc e dop, che ha espresso considerazioni attente e accurate, anche con un certo orgoglioso spirito campanilistico.

D: Da artista fiorentino, come consideri l'arrivo a Firenze della spettacolare mostra in omaggio a Beato Angelico?
R: L’arrivo della mostra dedicata a Beato Angelico a Firenze rappresenta un evento di grande rilevanza culturale e artistica. Come artista fiorentino, considero questa esposizione un’occasione preziosa per riscoprire e valorizzare uno dei maestri più emblematici del Rinascimento e del nostro patrimonio artistico. La mostra permette di approfondire l’intensità spirituale e la perfezione tecnica delle sue opere, offrendo a noi pubblico l’opportunità di avvicinarci alla sua visione sacra e alla sua innovativa interpretazione della pittura religiosa. È un momento di riflessione sulla nostra storia artistica, che rafforza il legame tra la città di Firenze e il suo patrimonio culturale, continuando sicuramente a ispirare le future generazioni di artisti e appassionati. In qualche modo è possibile respirare arte sia all'interno della mostra che camminando per la città fiorentina.

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