Mostra personale “LA FORZA DEL COLORE” di Flavia Urru

Arte

Via Umberto I, 3, Biassono, MB, 20853, Italia
12/10/2024 - 13/10/2024

Il 12 ed il 13 ottobre 2024 (con inaugurazione ufficiale prevista Sabato 12 ottobre 2024, dalle ore 17.30) presso Villa Cà de Bossi di Biassono (MB) (Via Umberto I, 3) e con il patrocinio del comune, si terrà "La forza del colore", la mostra personale dell’artista Flavia Urru.
Ad accesso libero e visitabile in entrambe le giornate dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.30, "La forza del colore" arriva dopo la prima esposizione dell'artista, tenutasi nel maggio 2022 presso la Galleria Punto Arte di Monza.

Protagonisti della mostra curata dall’artista, i suoi quadri venuti alla luce grazie alla trasposizione su tela delle proprie esperienze di vita, delle proprie emozioni, dei propri stati d’animo.

“Le mie tele, i miei soggetti, sono influenzati dalla mia vita, risentono del mio stato emotivo. La felicità ravviva e illumina i colori, li spinge in un flusso che scorre facilmente e senza intoppi, senza riflessioni che ne rallentino il corso. La mia mano va da sola come se fosse lei a guidare la pittura e non il contrario, come spinta da una forza trainante. La tristezza, talvolta generata da un cattivo ricordo che risale alla coscienza, improvviso, fa scivolare quei colori verso il buio, li attanaglia ma, è in questo che risiede anche il valore prodigioso dell’arte, alla fine la luce prevale e i miei quadri vogliono sancire questa vittoria.”

L’arte come “farmaco dell’anima”, dunque, capace di distendere ogni tensione negativa, infiacchendo ogni parte oscura ma anche come potente e possente strumento comunicativo, che rende possibile l’esprimersi anche quando non si hanno parole a disposizione oppure, di contro, se ne hanno troppe.

“L’arte è sintesi di ogni discorso. Se intorno è caos, l’arte è quiete e ordine, se intorno è distruzione e morte, l’arte è vita.”

BIOGRAFIA

Flavia Urru è un artista, mamma e moglie, di Milano. Da sempre amante dell’arte in ogni sua determinazione, dopo aver lavorato per anni nel settore delle vendite di grandi società, si avvicina attivamente all’universo artistico nel periodo pandemico.

"Il mio lavoro mi ha permesso di relazionarmi con tante persone, di imparare molto, di capire come smussare le diffidenze, di cogliere gesti o sguardi di sintonia, di crescere nella capacità di attenzione verso quello che mi circonda; sicuramente anche questo mi ha spinta verso questo mio nuovo percorso di vita nel mondo dell’arte.”

Al suo trascorso, si unisce un periodo, come quello pandemico, che l’ha portata a riflettere facendo affiorare la voglia di osservare più in profondità, di dare tempo alle emozioni e, dunque, di dedicarsi ad una sua vecchia passione: la pittura.

“Ho deciso di rimettermi in gioco, in un mondo che mi piace di più, così dipingo. La mia arte si sviluppa prevalentemente attraverso l’istinto, le emozioni, l’intuizione, la sensibilità e l’empatia.”

Al costante impegno nella creazione di opere nuove, affianca il suo percorso presso la Milano Painting Academy (accademia che fa rivivere in chiave contemporanea le discipline ed i principi utilizzati nelle botteghe dei grandi maestri del Rinascimento) a dimostrazione del desiderio di apprendere nozioni, tecniche ed acquisire stimoli, sempre nuovi.

Con due delle sue tele è stata, inoltre, tra le protagoniste della rassegna “Artisti d’Italia”, mostra collettiva raggruppante 200 opere di oltre 100 artisti del panorama nazionale e internazionale, a cura di Vittorio Sgarbi (e collegata al suo progetto culturale “I Mille di Sgarbi”), tenutasi nella Villa Reale di Monza dal 25 marzo al 25 aprile 2022, ottenendo apprezzamenti da parte del critico ferrarese, il quale ha definito il suo come un "Astrattismo molto pervicace".
Nel 2023, poi, è stata anche inserita in "Artisti '23. Annuario internazionale d'arte contemporanea".

“Le mie opere vogliono essere una finestra aperta sul mio mondo e sul mondo che vorrei, un mondo dove la bellezza di azioni e di intenzioni trionfi sulla bruttezza della prevaricazione e della violenza, dove il colore possa finalmente piegare l’assenza di colore. È per questo che utilizzo uno stile astratto: ogni pennellata, piccola e ritmica o larga e distesa, più carica o meno carica, si fa portatrice di questa precisa volontà che chiede di essere condivisa. L’astrazione diventa allora concretezza e niente è più concreto di un desiderio. Qual è il vostro?”