NATURA VICINA

Arte

PIAZZA CASTELLO, PALAZZO DELLA LOGGIA, NOALE, VE, 30033, Italia
02/11/2021 - 07/11/2021

L'incanto della natura vicino a casa e al fiume durante la pandemia e la post pandemia e il disincanto. Grandi disegni a china su lastre si alluminio e su carta khadi, che riprendono le modifiche del fiume,dipinti e monotipi lavorati con piante selvatiche su lastre di gel, video istallazione.
patrocinio comune di Noale
catalogo NATURA VICINA con testo critico di Riccardo Caldura.
Interventi di Mario Festa e Marco Mantovan
"Paola Volpato, ne parlavo con lei in una delle conversazioni tenute in vista di questa sua ultima esposizione a Noale, avverte con chiarezza la tensione entro il fare stesso della sua pittura. Paola propende per una narrazione fatta di elementi in grado di attivare il più direttamente ed esplicitamente possibile la riflessione altrui grazie, ad esempio, al modo di dipingere in nero certe escrescenze vegetali - la cui crescita anomala è indice di un ambiente profondamente alterato -
oppure ritraendo figure al femminile e di età diverse che testimoniano altresì della trasformazione intorno a noi, quanto di periodi più armonici dell’attuale.
La sua narrazione visiva fatta di elementi sempre riconoscibili anche quando viene privilegiato il valore metaforico, è animata dal bisogno di veicolare un senso, un significato, quasi prendendo per mano chi si sofferma davanti ad un suo lavoro, per indicargli quel che vi è da vedere, da capire, riscoprendo così lei stessa un compito rivelativo, ed in qualche modo educativo, della pittura. Ma nondimeno a volte è lo stesso fare pittorico a prendere invece per mano l’autrice – questa la tensione cui si accennava - e a condurla lungo altri sentieri, più inesplorati, meno comunicabili in un senso compiuto, dove il dettaglio naturalistico (particolari della vegetazione, o il subitaneo apparire di un animale appena distinguibile dallo sfondo), genera sequenze, ritmi, che ricordano la delicatezza di motivi ornamentali.
Qui non è più il significato, il bisogno di dire e di essere intesa, a tessere il filo della relazione dell’autrice con lo spettatore, ma qualcosa d’altro, più discreto ed enigmatico che sta ad ognuno di noi interpretare, ritrovando un atteggiamento di sospesa e concentrata attenzione alla prossimità delle cose e verso quel che abbiamo intorno, che caratterizzava la nostre prime scoperte della natura. "