Non è mai troppo tardi

Arte

via virginio vespignani 2, roma, rm, 00196, Italia
14/11/2018

Si svolgerà mercoledì 14 novembre 2018, presso lo show-room “Posto” di Roma, “Non è mai troppo tardi”, nuovo evento espositivo dell'artista italiano MBU-69, a cura di Francesco Mutti. Nell'ambito di una ricerca formale che affonda le proprie radici strutturali nel fumetto d'autore, questa nuova serie di lavori coglie in pieno la qualità assoluta che la grande illustrazione storica italiana da sempre promuove a livello internazionale, consolidando negli anni un'influenza stilistica oltre che narrativa a cui ancora viene riconosciuta l'appellativo di "scuola". A tale ingombrante presenza, MBU-69 affianca la tecnica artistica del ri-collage con la quale egli dà vita a una sequenza pressoché infinita di stravolgimenti narrativi che interessano la genesi stessa dell'opera d'arte: non più soggetta a un singolo punto di vista, la storia vede moltiplicata la propria continuità, assecondando da un lato la curiosità dell'osservatore, dall'altro certificando la bontà della visione d'insieme attraverso mirati interventi di colore. MBU-69 reinterpreta così, proprio nel 70° anniversario del celebre TEX, i grandi maestri del disegno italiano, da Guido Crepax a Milo Manara, da Sergio Zaniboni a Tiziano Sclavi, da Fernando Fusco a Luciana e Angela Giussani, da Magnus a Mauro Boselli, Stefano Casini e molti altri, aggiungendo un inconsueto e sovversivo taglio narrativo che ne è, a oggi, firma riconosciuta. Dunque, appunto, grandi lavori tratti da edizioni speciali e dalla collezione privata dell'artista, che egli seziona con diligente sapienza: da TEX e Dylan Dog a Nathan Never e Diabolik; ma anche interventi su strisce storiche di Batman e Superman nonché sull'eccellenza del fumetto erotico e provocante italiano, con celebri brani tratti da Valentina e Miele. Scene piccanti celate dietro il mito dell'eroe, donne bellissime e dal fascino assoluto e uomini figli di un'epoca senza timori, simboli di un'Italia che aveva in sé il germoglio del cambiamento. Le opere alimentano dunque curiosità e seduzione continue, nell'intento di affrancare il grande pubblico dall'idea di un'arte secondaria e puramente grafica da riferirsi solo a un lettura infantile: mentre una forza espressiva assoluta rappresenta al meglio uno dei linguaggi visivi di maggior diffusione degli ultimi cinquant'anni di storia dell'arte.