Olivari e Gio Ponti al MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo
Arte, Design, Architettura
via Guido Reni 4A, Roma, RM, 00196, Italia
27/11/2019 - 13/04/2019
Olivari, che dal 1911 realizza maniglie di design all'interno dei propri stabilimenti di Borgomanero (NO), sarà presente al MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, a partire dal 27 novembre fino al 13 aprile 2020, con la mostra “Gio Ponti. Amare l’architettura” a cura di Maristella Casciato e Fulvio Irace, con Margherita Guccione, Salvatore Licitra, Francesca Zanella.
Architetto, designer, art director, scrittore, poeta, critico, artista integrale a 360 gradi, Gio Ponti è stato oggetto di una letteratura storico-critica e di una produzione espositiva difficili da eguagliare. A quarant’anni dalla sua scomparsa, il MAXXI gli dedica una grande retrospettiva che ne studia e comunica la poliedrica attività, a partire proprio dal racconto della sua architettura.
Olivari presenterà tre maniglie che Gio Ponti ideò in occasione della costruzione del grattacielo Pirelli: Lama, Cono e Anello. Tre modelli frutto della riflessione sul tema della leggerezza, della riduzione della forma e del materiale, per i quali vennero sperimentati e utilizzati l’ottone e l’alluminio.
Una collaborazione, quella con Ponti, che ha lasciato un segno che arriva fino al presente.
“Gio Ponti è una figura importante per Olivari. Non solo ha disegnato un nostro best seller – la maniglia Lama ¬– ma anche uno dei prodotti più longevi del nostro catalogo. È infatti in produzione ininterrottamente dal 1956: segno della sua straordinaria modernità. Ancora oggi la sua forma essenziale e slanciata ha la forza di rendersi riconoscibile e di imporsi tra i molti disegni che affollano il nostro paesaggio formale.
Questo obiettivo, produrre forme eleganti e funzionalissime capaci di durare ed essere sempre contemporanee, e realizzare oggetti senza tempo, è la lezione che abbiamo imparato dalla collaborazione con maestri come Gio Ponti: una lezione che si perpetua nella relazione con i grandi architetti di oggi. Possiamo dire che quest’approccio è diventato un metodo di lavoro: un imprinting a cui non smettiamo di credere e a cui ci dedichiamo con grande passione.” Antonio Olivari