Omar Tigrini – Ironico Onirico

Arte

Piazza Garibaldi 7, Menaggio, co, 22017, Italia
05/08/2025 - 10/08/2025

Menaggio-Lago di Como – Inaugura mercoledì 5 agosto 2025 alle ore 18 l'esposizione "Ironico-Onirico", la prima mostra personale di Omar Tigrini. Sarà presente l'artista per presentare il suo lavoro e incontrare il pubblico.
La mostra documenta cinque anni di ricerca artistica (2020-2025) attraverso quaranta opere, tracciando l'evoluzione dai primi lavori a grafite, inchiostro e carboncino – opere che rivelano già la sua padronanza tecnica e capacità narrativa – alle creazioni a pastello secco su carta, che oggi rappresentano la quasi totalità della sua produzione. Art director e graphic designer da oltre vent'anni, Omar Tigrini ha sviluppato parallelamente un linguaggio artistico personale che definisce "Ironico/onirico", considerando questi due aspetti come "due facce dello stesso anagramma".
La poetica ironico-onirica
La ricerca di Omar Tigrini utilizza l'ironia come chiave interpretativa della realtà e della natura umana, mentre l'elemento onirico trasporta l'osservatore in una dimensione senza spazio e tempo. L'artista costruisce un universo figurativo dove la quotidianità si trasforma in teatro del sogno: dal grottesco ritratto di Darwin travestito da scimmia in Charles, alle atmosfere inquietanti di Fase Rem; dagli scorci della Valsolda in Le vacanze di Klaus, alle allegorie contemporanee come Scambiatevi un segno di pace, dove colombe e granate si contaminano reciprocamente in una riflessione sulla dicotomia pace-guerra. Questi sono solo alcuni esempi di ciò che si trova in mostra.
"Tigrini opera come un regista del ventunesimo secolo che dispone di un enorme bagaglio di precedenti visivi cui guardare e attualizzare, gettando ponti che collegano momenti e atmosfere fra loro apparentemente lontani", sottolinea Massimiliano Ferrario, Ricercatore in Storia dell'Arte Contemporanea all'Università degli Studi dell'Insubria e Direttore del Centro di Ricerca sulla Storia dell'Arte Contemporanea (CRiSAC), che ha firmato il saggio critico nel catalogo della mostra.
Centrale nella produzione dell'artista è la figura del cavaliere, archetipo dell'essere umano contemporaneo che "indossa un'armatura metaforica per affrontare le battaglie quotidiane della vita", per citare le parole dell'artista. Il territorio della Valsolda emerge costantemente come scenario naturale delle sue composizioni, confermando quanto osserva David West, pittore, scrittore e performer americano che ha conosciuto l'opera di Tigrini durante una residenza artistica nel 2022: "Il lavoro di Omar è molto legato al luogo e all'esperienza. È una visione del mondo che è allo stesso tempo contemporanea e particolarmente magica."
Il catalogo e i riconoscimenti
Un importante riconoscimento della qualità artistica di Tigrini è arrivato dal Museo Casa Pagani di Castello (Valsolda), che ha recentemente acquisito l'opera Il cavaliere a Castello (30x42 cm, inchiostro su carta, 2020). Il quadro era stato esposto nella stessa sede nel 2022 durante la mostra collettiva "Pittori valsoldesi della contemporaneità".
Nel 2025 l'artista è stato ufficialmente invitato alla Seconda edizione della Maestro Biennale di Monopoli (BA), dedicata al tema "ESTinzione | Save", con l'opera Charles, che invita a riflettere sulla relatività del progresso in perfetta sintonia con il messaggio della Biennale.
In occasione della mostra sarà presentata la pubblicazione "Omar Tigrini Ironico-Onirico - Selected artworks 2020-2025" con saggi critici di Massimiliano Ferrario e David West e numerose tavole illustrate, che offre una panoramica completa dell'evoluzione artistica dell'autore.
Bio dell’artista
Omar Tigrini è nato a Corbetta (MI) e, dopo oltre quindici anni trascorsi a Ferrara, si è trasferito a Valsolda (CO) nel 2015, dove ha stabilito la sua base creativa. È art director e graphic designer da oltre vent'anni. Trova nella comunicazione visiva la forma più naturale di esprimersi e nel pastello un modo per "tornare un bambino con le dita sporche di colore". La vita e la quotidianità sono la sua ispirazione: si muove tra il linguaggio del sarcasmo e quello della fantasia per rappresentarne luci e ombre, esorcizzando paure ed esaltando emozioni.
Non ricerca il bello fine a sé stesso, ma un codice visivo diretto e comprensibile che possa scatenare in chi guarda una reazione, una riflessione, un nuovo punto di vista su un vissuto comune.
Il suo percorso espositivo ha preso avvio nel 2022 con la partecipazione alla mostra collettiva "Artisti Valsoldesi della Contemporaneità" presso il Museo Casa Pagani di Castello Valsolda, dove una sua opera è stata successivamente acquisita dalla collezione permanente. Negli anni 2024-2025 ha partecipato a tre mostre collettive a Firenze, Roma e Torino, ed è stato invitato alla Seconda edizione della Maestro Biennale di Monopoli. La mostra di Menaggio rappresenta la sua prima personale, traguardo che testimonia la maturazione del suo linguaggio artistico.