PAUL KOSTABI – Un newyorker ai Docks

Arte

Via Valprato 68 | Docks Dora, Torino, TO, 10155, Italia
14/12/2019 - 09/01/2020

a cura di Alessandra Redaelli

Artista dal gesto pittorico istintivo e dalle cromie intense – oltre che musicista – l’americano Paul Kostabi ha scelto Casati Arte Contemporanea per il suo debutto italiano. Nato in California ma di stanza a New York – e profondamente newyorkese per temperamento –Kostabi porta in mostra ai Docks di Torino una selezione di una trentina di dipinti nei quali la lezione della pittura americana più selvaggia (da Jean-Michel Basquiat a Julian Schnabel) si ripensa attraverso una rielaborazione – rigorosamente in salsa street – della grande storia dell’arte del Novecento. Suggestioni che partendo dalla scomposizione formale di Picasso attraversano la lezione cromatica dei Fauve, per poi incrociare l’espressionismo (soprattutto nella versione del gruppo CoBra) fino ad arrivare a rileggere Jean Dubuffet e più in generale l’art brut. Capelli lunghi, barba bionda, un cappello perennemente calato sugli occhi e il physique du role da rockstar, Kostabi è un uomo carismatico la cui pacatezza appare in stridente contrasto con la pittura fulminea e istintiva. Quando dipinge, infatti, diventa un altro. E’ l’urgenza del gesto lì a guidare la mano e a trasformare il colore in un inno ai ritmi frenetici della metropoli, uno scenario abitato da figure vibranti, precarie, scosse da una sorta di isterismo febbrile, con i contorni sempre sul punto di esplodere. Giganteschi occhi spalancati, bocche distese in rigidi sorrisi dentati, mani protese ad artigliare l’istante e gambe frementi come nell’incombenza della fuga danno vita a una galleria di ritratti che ci seducono e ci interrogano al tempo stesso. La città a volte appare nelle sue architetture incombenti, altre volte è solo suggerita da una sorta di vibrazione sottopelle. Mentre le scritte – nel più autentico stile della street art – completano un lavoro ricco, intenso, rutilante, che cattura l’occhio e sembra non volerlo più lasciare andare, ipnotizzato dalla proliferazione di dettagli, simboli e indizi.
Questa prima assoluta italiana è anche l’occasione per conoscere l’artista, che sarà presente in mostra e dedicherà al pubblico una performance musicale.