Rêverie

Architettura, Fotografia

Ex Chiesa di San Giovanni, via Sant’Agostino, Casciago, VA / Italia, 21020, Italia
21/09/2024 - 17/11/2024

L’esperienza di uno spazio è una questione privata. La relazione tra uno spazio e una persona che lo vive è unica: background culturale, immaginario ed esperienze personali conducono inconsapevolmente ciascuna soggettività a mescolare ciò che proviamo con il luogo in cui ci troviamo. Seguendo questa idea, lo spazio non è solo uno spazio, ma un momento che proietta la nostra intimità in qualcos’altro, e ciò che è principalmente considerato come qualcosa che accade all’esterno può diventare un intenso percorso introspettivo verso noi stessi. Rivisitando alcuni capolavori architettonici e non solo, l’autore esplorerà le relazioni tra psicologia umana e architettura, invitando gli spettatori a risvegliare i loro sensi e a ricomporre il proprio spazio personale. Rifiutando qualsiasi produzione iconica o descrizione visiva e attivando un processo di comprensione più lenta, lo spazio perde tutti i suoi aspetti funzionali e improvvisamente si trasforma in un’entità.
Con queste premesse diventa quindi fondamentale soffermarsi sull’impatto generato dal rapporto tra le opere e lo spazio specifico in cui vengono inserite. La natura elusiva di alcune immagini tenterà qui di dialogare con le caratteristiche spaziali ed architettoniche proprie della ex chiesa di San Giovanni, esortando lo spettatore a stabilire personali rapporti con la realtà ed il momento: sfumano i confini tra il ricordo ed il desiderio, tra l’esotico ed il familiare ed improvvisamente si innescano processi di trasposizione spaziale. Atmosfera, luce e frammenti di spazio diventano tracce che tentano di trasportarci verso esperienze spaziali più ampie, momenti vicini e lontani che possono rapidamente proiettarci verso un altrove indefinito o ricollocarci nuovamente in momenti sicuri e ordinari, in una interminabile negoziazione con il proprio vulnerabile inconscio.
La mostra presenta infine una serie di collaborazioni con lo scrittore italiano Rosso Rota, che ha introdotto ogni lavoro con una poesia specifica, al fine di evocare stati d’animo personali.