Il Sacro e la Terra

Arte

piazza Vittorio Emanuele 2, Chiesa dell'Immacolata, Rodello, CN, 12050, Italia
05/05/2018 - 28/10/2018

Disegnare la terra, all'altezza degli occhi

Sanguigna su tela, registrazione delle altezze di sguardi di varie persone,

2x1m, 2018 -

Fondazione Museo Diocesano di Alba
sabato 5 maggio inaugurazione della mostra
dalle 14.30 alle 17.00 presso la chiesa dell’Immacolata
In questa occasione sarà spedita agli abitanti del Comune di Rodello la Lettera agli abitanti della terra, terza versione

Ogni essere umano è un punto di vista e la sua esistenza apre un orizzonte sull'esistente.

I segni sono tracciati all'altezza degli occhi dai visitatori.
Disegnare una linea all'altezza degli occhi ridisegna la coincidenza tra cielo e terra che ogni individuo riunisce nel suo sguardo.

La continua registrazione dei tracciati all'altezza degli occhi restituisce un quadro della terra nella sua dimensione temporale, il tempo scorre in un solo senso. Nella successione di segni si origina la forma di un orizzonte in continua variazione.
Così, l'opera si da nella registrazione del succedersi del tempo vissuto, come un'onda incontra il presente. Si ha un origine con una data di inizio e non si conosce ancora la fine dell'opera che si costruisce in un atto di continuazione. In questo senso il tempo cronologico è proprio della dimensione terrestre così come del gesto pittorico, disegnare la terra è un atto di successione che genera un dittico tra passato e presente, e il tempo scorre, scorre, scorre.

Come e quando:
La registrazione degli orizzonti all'altezza degli occhi ha un inizio che avviene in un luogo specifico, il soggiorno de "La Residenza" di Rodello, luogo di relazione tra gli ospiti e i visitatori, per proseguire in altri luoghi specifici dell'esperienza estetica, laddove gli sguardi presenti incontrano le forme raccolte del passato.

L'opera è una riflessione sulla vita terrestre, della condizione umana di consumazione del tempo.
Ogni osservatore che traccia una linea riattualizza l'inizio, ricordando il principio della Creazione.

Regole:

La tela va collocata per terra, addossata al muro.

Lo strumento per tracciare le linee consinste in qualsiasi tipo di sanguigna.

Ogni osservatore può tracciare una sola linea unendo i due lati della tela.

Lettera

A quanti abitano questa terra,

un invito a compiere un gesto di bellezza,
disegnare la terra all'altezza degli occhi.

Vedo, medito, porgo la grazia con cui il cielo e la terra si incontrano nei nostri sguardi,
una condizione umana di civiltà, aprire i nostri occhi all'altro

e continuare ...

Un invito a compiere un gesto di bellezza,
disegnare la terra all'altezza degli occhi,

là, dove
s'incarna l'eco di un soffio celestiale
al centro del creato, lo sguardo di ogni essere
genera un gesto di successione

Ad occhi aperti,
un seme accorda all'infrangersi del tempo
le stagioni consumate ancora.

Dove germogliano radici è il tempo terrestre,
nell'attesa del dono la terra si offre e ancora
uomo e natura s'aiutano.

Residente

lascia traccia del tuo passaggio,
all'altezza degli occhi
disegni la terra

Così appare
visibile la successione
in una variazione continua di uomini che animano
la terra fertile.

Nel tempo di una visita, nel soggiorno della Residenza ho installato una tela, dispositivo itinerante per la registrazione degli orizzonti.

Giuseppe De Siati

III Versione della Lettera agli abitanti della Terra
La Residenza, Rodello 21 Aprile 2018

L'operazione della "Lettera agli abitanti di questa terra" spedita ai cittadini del Comune di Rodello e l'intervento installativo "Disegnare la terra, all'altezza degli occhi" all'interno de La Residenza dello stesso Comune sono stati realizzati nell'ambito di Rodello Arte seconda edizione, sostenuto dalle fondazioni Crc e Crt, oltre alla Residenza di Rodello. Progetto che si pone in continuità con il seminario sperimentale promosso dal canonico Mario Battaglino e che negli anni Sessanta vide protagonisti giovani artisti fra cui Piero Ruggeri, Giorgio Ramella, Bruno Sandri, Beppe Morino sotto la guida di Enrico Paulucci, chiedendo loro di impegnarsi sul tema dell’arte religiosa con tecniche e stile contemporanei, nello spirito del Concilio. Il gruppo di opere allora prodotte rimase nella chiesa dell’Immacolata e formò il primo nucleo del museo di arte religiosa. In quell’ambito si colloca l’incontro tra Dedalo Montali e don Battaglino, che porterà alla realizzazione delle opere custodite nella cappella della Residenza. A Montali è intitolato il museo diocesano d’arte sacra contemporanea.
«È l’occasione per riprendere il filo di un discorso che a Rodello ha portato molti frutti», spiega don Valerio Pennasso, il sacerdote della diocesi di Alba ora responsabile dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Conferenza episcopale italiana. «Non si tratta di un evento pubblicitario o d’élite, ma di un fatto culturale al quale i rodellesi partecipano con l’ospitalità e rinnovando il legame nato quarant’anni fa con il mondo dell’arte».
«Per la Cei», prosegue don Valerio, «Rodello arte è uno dei momenti di formazione che cerchiamo di promuovere in tutta Italia, come le esperienze di Bose e di altre quattro comunità: sono incontri che permettono di collegarci con gli artisti e di continuare un dialogo mai venuto meno, ma che deve trovare delle forme nuove».
Chiamati a confrontarsi sul tema del sacro e della terra per la seconda edizione, Francesca Candito di Milano, Irene Lupia di Catanzaro, Giuseppe De Siati di Milano, Sofia Fresia di Torino, Daniela Gorla di Cremona, Fabrizio Gavatorta di Savigliano, Veronique Pozzi Painè, Eugenio Pacchioli di Banchette, Roberta Omodei Zorini di Novara e Liliana Lucia Consoli di Roma. Tutti sono stati ospiti a Rodello nel mese di febbraio per il laboratorio residenziale che li ha messi a contatto con i temi proposti e con l’ambiente della Langa. Tra gli altri interventi, moderati da Roberto Canu, sono quelli del giovanissimo agronomo di Albaretto della Torre, Luca Borgna, e il direttore del Museo di San Rocco di Trapani don Liborio Palmieri.