Sara Rossi: RÊVER
Arte, Fotografia
Glenda Cinquegrana Art Consulting, via Luigi Settembrini, 17, Milano, MI, 20124, Italia
04/04/2025 - 31/05/2025
Glenda Cinquegrana Art Consulting è lieta di presentare la mostra personale di Sara Rossi (Milano, 1970), artista, fotografa e videoartista italiana di rilievo nel panorama italiano ed internazionale, intitolata Rêver. L'esposizione raccoglie installazioni, opere fotografiche e un video, in un percorso immersivo che sovrappone sogno, memoria, archivio e paesaggio.
Il titolo della mostra, Rêver (dal francese: sognare, desiderare, immaginare, fantasticare, pensare, ma anche reverso, rovescio, risvolto, rivisitazione in altre lingue), introduce l’opera principale, un’installazione site-specific che trasforma lo spazio della galleria in un grande panorama visivo. L’opera si sviluppa come una composizione circolare di ritagli di libri fotografici, disposti lungo le pareti della sala grande. Il visitatore, situato al centro, è avvolto dall’opera e può esplorarne ogni dettaglio. Questo approccio richiama l’antica tecnica del panorama, un’opera circolare disposta in modo che lo spettatore, situato nel mezzo, possa contemplarne con facilità ogni elemento che la compone. Il titolo stesso, Rêver, costituisce una scelta non casuale: è palindromo, leggibile in entrambi i sensi, a suggerire la circolarità dello spazio, dello sguardo, e del tempo. Secondo Sara Rossi, che si ispira fortemente a Bachelard, ogni sogno è una visione materiale; quindi, rêver è uno spectaculum nel senso letterale di ciò che si offre al pubblico sguardo, dove all’interno della visione dell’artista è importante indagare il legame costante che unisce la riproduzione delle immagini allo spettacolo. All’interno della mostra un’ampia sezione è dedicata al progetto fotografico ABC (2013), ancora in corso di completamento, in cui la Rossi, mettendosi lungo una linea di continuità ideale con il Viaggio in Italia di Ghirri, realizza un’indagine condotta a tutto tondo su territori periferici di città italiane. Sara Rossi esplora il legame tra insegne pubblicitarie e paesaggio urbano: ne isola gli elementi di testo e al tempo stesso li mette in dialogo fra di loro, creando delle vere e proprie poesie visive. Il contrasto tra elementi ironici e profondi apre a nuove interpretazioni sulla relazione tra parola, immagine, paesaggio urbano e gli elementi che compongono la nostra memoria collettiva. L’esposizione, infine, include il video Era (2002), realizzato in pellicola Super-8 e successivamente riversato in digitale. Il film alterna immagini di rovine antiche e paesaggi naturali, riprese del fiume Ciane, dove crescono piante spontanee, che è uno specchio, nel quale una figura femminile si riflette. Il titolo del video gioca sui molteplici significati della parola: è un riferimento alla dea, il passato del verbo "essere", ed anche un’era geologica. Girato in super8 come un documentario amatoriale dei primi anni '70, il video racconta un viaggio più immaginario che reale, trattandosi di una personale interpretazione allegorica della figura dell'artista che superando il suo io Narciso si fa paesaggio. Il video inizia con alcuni frammenti di filmini amatoriali girati cinquant’anni fa in Centro America o nell’isola di Ceylon dal nonno, cui seguono le riprese realizzate sul fiume Ciane, nei dintorni di Siracusa. L’opera riflette sul tempo, sulla memoria. Per la Rossi sperimentare con la pellicola significa restituire profondità e qualità all'immagine.